Colpo di scena nell`udienza preliminare scaturita dall`inchiesta “Centodieci e lode” sui presunti falsi esami nella facoltà di Lettere e filosofia dell`Università della Calabria. Il gup di Catanzaro Domenico Commodaro, infatti, ha dichiarato la sua incompetenza territoriale disponendo il trasferimento degli atti a Cosenza. Si va, però, verso un conflitto di attribuzione. Il gip del capoluogo bruzio, infatti, in fase di indagine preliminare, davanti alla richiesta di misura cautelare della Procura cosentina aveva opposto la sua incompetenza territoriale per le ipotesi di reati informatici trasferendo gli atti a Catanzaro. È probabile che a sciogliere il nodo della competenza venga chiamata la Corte di Cassazione.
Dovranno quindi attendere per conoscere il loro destino giudiziario i 61 indagati, tra i quali studenti e personale di segreteria, che sono accusati a vario titolo dei reati di falso e introduzione abusiva nel sistema informatico dell`ateneo. Le indagini, coordinate dal pm Antonio Tridico, hanno avuto inizio dopo la denuncia del preside della facoltà di Lettere e filosofia Raffaele Perrelli, che nel corso di una seduta di laurea non riconobbe come sua la firma apposta su uno degli statini inseriti nel fascicolo di uno studente. Nel corso delle indagini è stato sequestrato un ingente quantitativo di materiale e sono state compiute numerose consulenze grafologiche che hanno portato alla luce un complesso sistema di “collaborazione” per “agevolare” l`iter accademico di numerosi studenti.
Inizialmente erano indagate 75 persone ma dopo la chiusura delle indagini la Procura ha chiesto 14 archiviazioni. (0080)
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