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Regione, via libera al bilancio

REGGIO CALABRIA La Finanziaria supera indenne le forche caudine del consiglio regionale. L’Aula, dopo ore di confronto tra maggioranza e opposizione (ma è stata tutt’altro che una battaglia al calor…

Pubblicato il: 19/12/2013 – 22:44
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Regione, via libera al bilancio

REGGIO CALABRIA La Finanziaria supera indenne le forche caudine del consiglio regionale. L’Aula, dopo ore di confronto tra maggioranza e opposizione (ma è stata tutt’altro che una battaglia al calor bianco), ha infine dato il via libera al collegato alla manovra di finanza per il 2014, alla legge finanziaria, al bilancio di previsione per il 2014 e al pluriennale 2014-16. Un bilancio che vale circa 7,6 miliardi di euro, in cui il 64% delle risorse viene fagocitato dalle spese per la sanità (4,9 miliardi). Le entrate libere da vincoli raggiungono invece i 622 milioni. Quanto ai fondi per gli investimenti (Por e Fas), rappresentano il 12% del bilancio puro di competenza. La spesa finanziata con risorse autonome raggiunge l’8% complessivo. Voto contrario della minoranza di centrosinistra. La manovra passa con i sì della maggioranza.

LE RISORSE DESTINATE
Tra i vari finanziamenti, poco più di un milione di euro viene destinato alla promozione turistica, altri 14 milioni vanno alla forestazione e difesa del suolo. Le misure per l’impiego potranno invece contare su uno stanziamento di 38 milioni. Altri 4,9 milioni per lo studio universitario e 13 per i servizi sociali.

IL COLLEGATO ALLA MANOVRA
Il “Collegato” prevede una drastica riduzione delle spese per le consulenze dell’amministrazione regionale, per gli enti sub-regionali e le società partecipate. La spesa annua per studi e incarichi di consulenza, inclusi quelli conferiti ai dipendenti pubblici, per il 2014 non potrà essere superiore all’80% del limite di spesa per l’anno 2013. Per il 2015, è previsto un nuovo giro di vite, dato che i costi non potranno superare il 75% del limite di spesa per il 2014. L’intervento riguarderà anche gli enti strumentali, le Agenzie, le Aziende, le Fondazioni e tutti gli altri enti che orbitano attorno alla Regione. La spending review varata dal Consiglio determina inoltre il blocco all’acquisto di nuove autovetture e alla stipula di contratti di locazione finanziaria che riguardano mezzi di trasporto. L’“embargo” rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2015.
Per quanto riguarda le società in house providing, oltre al contenimento delle spese, non potranno inserire, in assenza di preventiva autorizzazione dell’amministrazione controllante o dei propri enti strumentali, «clausole contrattuali che al momento della cessazione del rapporto prevedano per i soggetti di cui sopra benefici economici superiori a quelli derivanti ordinariamente dal contratto collettivo di lavoro applicato».
Altre misure riguardano la cosiddetta “armonizzazione contabile”, in base alla quale tutti i dirigenti generali e i vertici amministrativi apicali delle strutture della giunta regionale devono inviare, improrogabilmente entro il 15 febbraio 2014, «l’elenco degli impegni assunti, in data antecedente all’anno 2010, su capitoli di parte corrente a destinazione non vincolata, che presentano obbligazioni giuridicamente vincolanti ancora in essere».
Ma il Collegato fa anche chiarezza su alcune indiscrezioni rese pubbliche subito dopo l’incursione di Anonymous nel pc del governatore Peppe Scopelliti. In un documento, i vertici dell’United office on drugs and crime ringraziavano il presidente della Regione per lo stanziamento effettuato a favore dell’organizzazione. Un’assegnazione di fondi di cui l’opinione pubblica calabrese, fino a quel momento, non era a conoscenza. Ora quei 900mila euro saltano fuori, visto che sono stati inclusi tra le nuove spese della manovra finanziaria. L’accordo tra Regione e United office mira al «rafforzamento della cooperazione internazionale nell’area della gestione, uso e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata».
Ritirata la maggior parte degli emendamenti presentati dagli stessi membri della maggioranza. La giunta regionale ha insomma richiesto una sorta di “fiducia” a una finanziaria che non consente molti margini di manovra e le cui risorse disponibili sono ridotte al lumicino. Malgrado la rigidità del testo, però, alcuni provvedimenti sono riusciti comunque a superare il vaglio dell’Aula.

GLI EMENDAMENTI E LE PROROGHE
Uno di questi riguarda Calabria it. La liquidazione della società – inizialmente fissata al 31 dicembre 2013 – slitta al 30 giugno 2014. L’emendamento – presentato dal capogruppo Ncd Giampaolo Chiappetta e approvato all’unanimità – modifica la legge 24 del 2013 e proroga di altri sei mesi il termine per lo scioglimento dell’ente, operazione di cui dovrà occuparsi Fincalabra. La liquidazione dovrà inoltre garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali dei dipendenti di Calabria it con contratto a tempo indeterminato, attraverso il loro trasferimento alla stessa Fincalabra. La proroga riguarda anche le Comunità montane. La liquidazione di questi enti viene posticipata al prossimo 30 giugno.   
Spostate più in là nel tempo anche le misure di razionalizzazione della spesa dell’Azienda Calabria verde (ex Afor). Il direttore generale dell’ente, infatti, dovrà conseguire un risparmio di almeno il 20% per le spese del personale a partire dall’1 aprile prossimo. Le procedure per il taglio dei costi avrebbero dovuto essere avviate già da gennaio.
Il Consiglio ha inoltre dato il via libera a un contributo straordinario di 15mila euro per il Museo dello strumento musicale di Reggio, distrutto poco più di un mese fa da un incendio di natura dolosa. Il provvedimento firmato da Giuseppe Giordano (Idv), però, dovrà prima essere rimodulato in sede di coordinamento formale.
Altri 50mila euro saranno assegnati a un progetto per la lotta al cinipide, il parassita dei castagni. L’intervento – che riunisce le proposte dei consiglieri Giordano, Gallo e Bruni – dovrebbe permettere l’avvio di un’attività di prevenzione per arginare la diffusione del fenomeno. Disco verde anche alla copertura finanziaria dei piani attuativi di forestazione relativi agli anni 2011, 2012 e 2013.

MANCINI: NUOVA CREDIBILITÁ
L’assessore al Bilancio, Giacomo Mancini, sottolinea la tempestività con la quale è stata presentata la manovra e la definisce come «il miglior risultato possibile». «Anche quest’anno – ha detto Mancini – consegniamo ai calabresi un lavoro utile e positivo, che dà credibilità a un’istituzione uscita male dagli ultimi anni. Insieme dobbiamo però interrogarci sul futuro della nostra regione e dell’intero sistema delle Regioni del nostro Paese».
«Il contesto economico è diverso dall’anno scorso e impone un atteggiamento virtuoso», ha spiegato invece il presidente della commissione Bilancio, Candeloro Imbalzano. Le sanzioni, il pareggio di bilancio e il sistema dei controlli, sono solo alcuni degli aspetti che – a suo avviso – «hanno reso assai difficile la gestione di una regione abituata a una spesa storica ormai da dimenticare». Per quanto riguarda i vari emendamenti, la maggioranza ha scelto di privilegiare il mondo sociale e in particolare le categorie legate alla disabilità, «dalle quali è emerso un drammatico grido d’allarme». Ma, in generale, si tratta di una manovra che imporrà molti sacrifici, il cui filo conduttore – come ha specificato ancora Imbalzano – «è quello della riduzione della spesa».

LE REAZIONI
«È un bilancio che non rispecchia i reali bisogni dei cittadini e che non fa altro che rinviare l’attuazione di leggi», esordisce Mario Maiolo (Pd), secondo cui «non c’è più un indirizzo preciso, c’è solo l’incapacità di dare programmi a questa regione. Si subiscono gli eventi senza avere la forza di reagire».
Demetrio Naccari Carlizzi (Pd) rimarca le contraddizioni della maggioranza: «Si spendono 900mila per l’accordo tra United office on drugs and crime e la Regione, quando in Italia l’Agenzia dei beni confiscati è in grave crisi, quando il Tribunale civile di Reggio, per la prima volta nella storia, ha dovuto sospendere le udienze per mancanza d i personale». Poi torna sulla questione dei 5 miliardi di avanzo di amministrazione e sulla bocciatura dell’emendamento, presentato dal centrosinistra, che ne prevedeva l’utilizzo: «Perché la maggioranza si rifiuta di valutare le proposte dell’opposizione?».
Più tenero il giudizio del neo-consigliere Ncd Rosario Mirabelli, che sottolinea la scarsa possibilità di manovra di un bilancio che deve fare i conti con la riduzione dei trasferimenti statali e quel pozzo senza fondo che è ormai la sanità calabrese.
Carlo Guccione (Pd) va giù duro ed evidenzia la progressiva spoliazione delle funzioni del parlamentino calabrese: «Oggi verifichiamo il fallimento del regionalismo. Il miglior risultato possibile? Questo è un bilancio ingessato che non permette alcuna possibilità di manovra alla politica».

L’EMENDAMENTO SUI PRECARI
Al termine della seduta, il Consiglio ha recepito il decreto 101 del governo che mira al superamento del precariato in Calabria. La nuova legge, oltre ai lavoratori lsu-lpu, riguarda da vicino anche quelli impegnati nelle attività previste dalle norme regionali 15 del 2008, 28 del 2008 e 8 del 2010. Il provvedimento prevede la proroga dei contratti fino al 31 dicembre 2016 e il progressivo svuotamento dei bacini, in vista della stabilizzazione. «Verrà inoltre istituito l’albo regionale dei precari per procedere all’assunzione diretta dei lavoratori», ha spiegato l’assessore al Lavoro Nazzareno Salerno, che ha sottolineato la bontà di un intervento «che avvia un percorso virtuoso per la risoluzione di un problema che la regione si trascina da 17 anni».
«È un successo ottenuto da chi è stato capace di mettersi a un tavolo e discutere con il governo – ha commentato il governatore Scopelliti –. C’è stato chi si è preso meriti che non gli spettavano. Ma questa legge chiude definitivamente il cerchio, perché ottiene una proroga fino al 2016 e stimola ancora di più lo svuotamento del bacino e la stabilizzazione».
A respingere le allusioni di Scopelliti è però il lettiano Mario Maiolo, che ricorda come «in tre anni non c’è mai stata attenzione verso i precari calabresi. Il merito non è suo (dice rivolto al governatore, ndr), questo è un risultato ottenuto solo da chi in questo momento sta al governo».

I REVISORI DEI CONTI
Pasqualino Saragò, Guido Boccalone e Cosimo Forgione sono i nuovi membri del Collegio dei revisori dei conti della giunta e del consiglio regionale. Hanno ottenuto, rispettivamente 26, 22 e 17 voti. Non ce l’hanno fatta, invece, Francesco e Giovanni Malara, anche loro in lizza per entrare nel nuovo organismo che vigilerà sulla contabilità delle istituzioni regionali. È la prima volta che si procede alla nomina di professionisti esterni per lo svolgimento di queste funzioni.

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