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In Calabria gestione pubblica dell`acqua Sit in davanti al consiglio regionale

REGGIO CALABRIA Un presidio per chiedere l’avvio della discussione della legge di iniziativa popolare, presentata nel luglio scorso, mirata alla creazione di un nuovo modello di gestione del servizio…

Pubblicato il: 08/01/2014 – 13:08
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In Calabria gestione pubblica dell`acqua Sit in davanti al consiglio regionale

REGGIO CALABRIA Un presidio per chiedere l’avvio della discussione della legge di iniziativa popolare, presentata nel luglio scorso, mirata alla creazione di un nuovo modello di gestione del servizio idrico integrato che rispetti l’esito dei referendum del 2011, «sottraendo il bene acqua al mercato e alle logiche del profitto e affidandone la gestione a un’azienda speciale che possa erogare questo fondamentale servizio in maniera pubblica e partecipata». Queste le motivazioni alla base del sit in messo in piedi stamattina dal coordinamento Acqua pubblica “Bruno Arcuri” davanti a palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale calabrese. Una delegazione di attivisti ha incontrato il Capo di gabinetto del Consiglio regionale, Pasquale Crupi, il Presidente della II commissione, Candeloro Imbalzano, i consiglieri regionali Giuseppe Giordano e Demetrio Naccari Carlizzi, e la dirigente del Servizio IV commissione, Maria Stefania Lauria. Gli attivisti  sono stati informati della particolarità dell’iter previsto per il progetto di legge che, trattando la stessa tematica di una proposta della giunta regionale, deve procedere in una discussione abbinata con l’altro testo. Proprio delle problematiche legate alla proposta di legge della giunta, in attesa di integrazioni da parte del Dipartimento dei Lavori Pubblici, hanno costretto la Commissione ha fermare l’iter legislativo. Nonostante questo, il presidente della IV Commissione, Gianluca Gallo, contattato telefonicamente, ha garantito che dalla prima seduta utile inizieranno le audizioni in commissione per la discussione del progetto di legge “Acqua Bene Comune Calabria”, come appunto chiesto dal presidio.
Durante l’iniziativa si è tenuta anche una conferenza stampa dove sono state presentate le motivazioni che hanno portato il Comune di Borgia, grazie all’impegno del “Bruno Arcuri” e dell’avvocato Salvatore Gullì, a impugnare presso il Tar della Calabria i recenti adeguamenti tariffari determinati dalla Regione Calabria per gli anni 2010 e 2011 «Da tempo chiediamo – ha detto Gullì – che nella gestione delle nostre risorse idriche venga cancellata la finalità di lucro dalle tariffe idriche che gravano sui cittadini. Questo bene deve essere gestito in piena autonomia». ?Il coordinamento “Bruno Arcuri” denuncia da tempo «carenze normative e amministrative messe in atto dalla Regione. A cui si aggiungono – afferma ancora Gullì – carenze gestionali, fin da quando il servizio idrico è stato affidato ad una società privata, la Sorical. Siamo in attesa anche di un pronunciamento del Tar su un nostro ricorso che riguarda un Decreto regionale che ha applicato in Calabria aumenti tariffari riferiti anche alle annualità 2010 e 2011. E questo nonostante i chiarimenti di una apposita determinazione dell`Autorità per l`energia elettrica e il gas, Aeeg, con la quale si è precisato che tali aumenti debbano decorrere solo dall`anno 2012. A dimostrazione della condotta contra legem della Regione». «Attendiamo il pronunciamento del Tar – conclude Gullì – al quale abbiamo sollecitato la fissazione dell`udienza e la discussione del ricorso alla Corte dei Conti, che in alcuni suoi interventi ha ravvisato l`illegittimità di alcune deliberazioni della Regione, che ha applicato alcune tariffe disattendendo le determinazioni Cipe».

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