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Reggio, disabile aggredito durante una rapina

REGGIO CALABRIA Lo hanno aggredito con violenza, hanno bloccato i suoi movimenti per costringerlo a parlare. Poi gli hanno tappato la bocca perché non urlasse e non attirasse l`attenzione dei vicini…

Pubblicato il: 10/01/2014 – 13:05
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Reggio, disabile aggredito durante una rapina

REGGIO CALABRIA Lo hanno aggredito con violenza, hanno bloccato i suoi movimenti per costringerlo a parlare. Poi gli hanno tappato la bocca perché non urlasse e non attirasse l`attenzione dei vicini. Sono state ore di panico quelle vissute da un disabile di Reggio, costretto dalla sua sedia a rotelle ad assistere inerme alla razzia del suo appartamento. È la sera del 20 dicembre quando due persone – Consolato Vitetta, pluripregiudicato di 26 anni, e A.P., minorenne incensurato – si introducono in casa sua, nella centralissima via Messina. Fingono di dover consegnare prodotti di rosticceria, ma le loro mire sono rivolte verso la cassaforte. C.P. è disabile, ha 50 anni e vive con una badante rumena. I malviventi hanno una pistola. Il più giovane blocca la donna, mentre Vitetta raggiunge la camera da letto. Ma quella cassaforte non si apre. E così l`uomo va su tutte le furie. Il minorenne intanto minaccia la badante e la percuote con la canna della pistola: dammi le chiavi. Lei risponde di no. Di fronte al rifiuto, Vitetta e il suo complice si avvicinano all`uomo, che si trova in bagno, seduto sulla sua carrozzina. Lo aggrediscono, ne soffocano le urla. La badante, intanto, prova a chiedere aiuto e inizia a urlare. Riesce a fuggire dall`appartamento, allerta i vicini, che chiamano la polizia. I rapinatori si danno alla fuga, ma le loro ore sono contate. Gli agenti della sezione “Falchi” avviano le ricerche, sulla scorta delle descrizioni fornite dalle due vittime. Le immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza di alcuni negozi tracciano i primi identikit. Vitetta è noto alle forze dell`ordine, i cartellini foto-segnaletici della polizia scientifica non gli lasciano scampo. La badante e il disabile lo riconoscono. Scatta la caccia all`uomo. Lo trovano a casa sua, in via Sbarre superiori. Adesso deve rispondere di concorso in tentata rapina a mano armata, con l’aggravante di avere approfittato della minorata difesa fisica di una delle vittime. Durante la perquisizione la polizia sequestra anche un giubbotto nero, lo stesso indossato durante la rapina. Manca il complice, che viene identificato pochi giorni dopo. Il minorenne ora è detenuto nel carcere minorile di Catanzaro. (0040)

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