IN EDICOLA | La musica è finita

Il tentativo è fallito, inizia la battaglia per la sopravvivenza politica. Il “controcensimento” realizzato dal consiglio regionale non ha dato gli esiti che la classe dirigente calabrese si aspettava. Così come già certificato dall`Istat, anche Palazzo Campanella deve rassegnarsi all`amara verità: la popolazione residente non raggiunge i due milioni, dunque dalla prossima legislatura l`assemblea regionale dovrà annoverare soltanto 30 membri, contro i 50 attuali. Una spending review istituzionale che mette la tremarella ai consiglieri che puntano a una riconferma e a tutti quelli che sognano di entrare nel parlamentino regionale per la prima volta.
Ma come sarebbe stata composta l`aula se le prescrizioni della cosiddetta “manovra di Ferragosto” fossero state in vigore già nel 2010? Sarebbero rimasti fuori molti big della maggioranza, tra cui gli assessori Fedele e il capogruppo dell`Ndc Gianpaolo Chiappetta. Altisonanti le esclusioni anche tra le fila del Pd, che avrebbe perso ben quattro consiglieri, tra cui anche l`ex presidente del Consiglio Peppe Bova, poi transitato nel gruppo Misto. Insomma, il colpo d`occhio dell`aula Fortugno sarebbe stato sensibilmente diverso. Ma, al di là della fantapolitica, resta il problema di varare una nuova legge elettorale. Sul piatto ci sono tre proposte. E chissà che il Consiglio non si decida ad approvarne una prima della fine della legislatura. (0040)

(I servizi di copertina, a firma di Pietro Bellantoni e Antonio Ricchio, sono pubblicati sul numero 134 del Corriere della Calabria, in edicola questa settimana)