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“Black Monkey”, Femia a giudizio per associazione mafiosa

BOLOGNA Rinvio a giudizio per associazione a delinquere di stampo mafioso per Nicola Femia, ritenuto a capo di un`organizzazione che faceva profitti con il gioco illegale. Lo ha deciso il Gup di Bolo…

Pubblicato il: 22/01/2014 – 15:19
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“Black Monkey”, Femia a giudizio per associazione mafiosa

BOLOGNA Rinvio a giudizio per associazione a delinquere di stampo mafioso per Nicola Femia, ritenuto a capo di un`organizzazione che faceva profitti con il gioco illegale. Lo ha deciso il Gup di Bologna, Andrea Scarpa, al termine dell`udienza preliminare del processo `Black Monkey`. Mantenendo le contestazioni della Dda, il gup manda a processo altri 13 imputati per associazione mafiosa. Tra questi ci sono i due figli di Femia, Rocco Maria Nicola e Guendalina, e il genero, Giannalberto Campagna. A dibattimento andranno anche altri imputati, accusati a vario titolo di diversi reati, mentre per un`unica posizione è stato deciso il proscioglimento.
Cinque condanne, invece, la più alta a sette anni e sei mesi, sono state inflitte nel contestuale rito abbreviato: per i tre casi ai quali il pm Francesco Caleca contestava l`associazione mafiosa, l`accusa è stata riqualificata in associazione a delinquere semplice; per alcuni reati è stata mantenuta l`aggravante del metodo mafioso (articolo 7 della legge 203/1991). I tre, ai quali il pm contestava anche l`associazione mafiosa e che avevano scelto l`abbreviato, sono Ciriaco Carrozzino (sette anni e sei mesi), Giovanni De Marco (sei anni) e Giuseppe Mascheretti (un anno e sei mesi). Condanne anche per Ciro Irco (cinque anni e quattro mesi), accusato di estorsione e Nicola Paparusso (un anno e dieci mesi), millantato credito. Carrozzino, De Marco e Mascheretti sono stati anche condannati, in solido tra loro, al risarcimento di 3.000 euro alla Regione e 3.000 al Comune di Modena. Assolto per non aver commesso il fatto Luigi Tancredi, al quale veniva contestata anche l`associazione mafiosa e Gian Loris Mengoli, perché il fatto non costituisce reato. I rinviati a giudizio per associazione di stampo mafioso sono, oltre a Femia, ai figli e Campagna, Luigi Condelli, Massimiliano Rizzo, Domenico Cagliuso, Valentino Trifilio, Giuliano Maccari, Daniele Chiaradia, Salvatore Virzì, Ettore Negrini, Cappiello Manuele e Letizia Cucchi.
Due sono state le assoluzioni. Oltre alla Regione Emilia-Romagna e il Comune di Modena, cui sono stati riconosciuti risarcimenti, in dibattimento saranno parti civili anche Libera e Giovanni Tizian, cronista sotto protezione dopo le intercettazioni, in cui Femia parlava di lui con un altro indagato.

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