Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 10:30
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Rappoccio «abbindolava le persone»

REGGIO CALABRIA «Mi è bastato sentire il nome di Rappoccio per decidere di lasciare perdere. Lui era uno che abbindolava le persone»: è con queste lapidarie parole che Leone Mario Mansueto ha spiegat…

Pubblicato il: 22/01/2014 – 21:50
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Rappoccio «abbindolava le persone»

REGGIO CALABRIA «Mi è bastato sentire il nome di Rappoccio per decidere di lasciare perdere. Lui era uno che abbindolava le persone»: è con queste lapidarie parole che Leone Mario Mansueto ha spiegato al collegio presieduto da Natina Praticò perché dopo aver compreso i legami fra l’ex consigliere regionale Rappoccio e la cooperativa Alicante, abbia deciso di non tentare neanche la presunta selezione che prometteva di offrire un posto di lavoro in una futura impresa di pannelli fotovoltaici. Una promessa, o meglio un’esca che, stando alle risultanze investigative,  l’ex consigliere regionale avrebbe utilizzato per far marciare il sistema nascosto dietro le tre presunte cooperative fantasma – Alicante, Iride solare e Sud energia – secondo l’accusa costituite esclusivamente per alimentare una macchina elettorale basata sull’endemica e profonda fame di lavoro presente fra giovani e meno giovani di Reggio Calabria.
Accuse confermate oggi al processo che vede Rappoccio imputato per corruzione elettorale, associazione a delinquere, truffa e peculato, anche da una delle vittime di quel sistema. «Nel 2008 – dice Gianluca Tripodi – ero disoccupato, ho saputo del bando e ho voluto tentare». Come altri hanno già raccontato nel corso dell’istruttoria, anche Tripodi si è sottoposto alle prove selettive dopo aver debitamente pagato la necessaria quota di iscrizione. E anche per lui, dopo quelle prove, è calato il silenzio. Ma contrariamente ad altri non si è limitato ad aspettare l’esito di un concorso che non sarebbe mai arrivato. Tripodi si è presentato a via San Francesco da Paola, dove la cooperativa aveva sede, per chiedere l’accesso agli atti del concorso. In quell’occasione avrebbe incontrato Rappoccio, che lo avrebbe rassicurato sulla «serietà» dei «ragazzi delle cooperativa», ma soprattutto avrebbe ricevuto una proposta che nulla aveva a che fare con il settore del fotovoltaico. «Ricordo – racconta Tripodi – che mi fu chiesta l’eventuale disponibilità ad impegnarmi per il procacciamento dei voti nei confronti di un non meglio precisato candidato. Mi venne proposto un foglio con  le caselle dove inserire il nome dei sostenitori e la sezione di voto, ma io rifiutai e la cosa finì lì». Tutte circostanze che – afferma Tripodi, rispondendo a una domanda dell’avvocato Giacomo Iaria, legale di Rappoccio – avrebbe in seguito raccontato anche all’avvocato Aurelio Chizzoniti – grande accusatore dell’ex consigliere regionale e autore dei numerosi esposti che sono alla base dell’attuale procedimento – dicendosi disponibile a fornire documentazione e testimonianze.
Nulla invece ha voluto dire dei fatti a sua conoscenza Domenico Quattrone, ex collaboratore di Rappoccio che in quanto soggetto indagato in procedimento connesso, si è avvalso della facoltà di non rispondere. A chiudere invece le testimonianze della giornata è stata Patrizia Labate, ex collaboratrice di “Calabria ora”, i cui articoli hanno svelato il legame fra il “concorsone” bandito dalla cooperativa Alicante e Antonio Rappoccio.

Argomenti
Categorie collegate

x

x