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Emergenza carceri, il presidente Arcuri: «Situazione gravissima»

«Gravissima», così il presidente vicario della Corte d`appello di Catanzaro, Bruno Arcuri, definisce la realtà degli istituti penitenziari del distretto. I numeri rendono la drammaticità della situaz…

Pubblicato il: 25/01/2014 – 16:51
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Emergenza carceri, il presidente Arcuri: «Situazione gravissima»

«Gravissima», così il presidente vicario della Corte d`appello di Catanzaro, Bruno Arcuri, definisce la realtà degli istituti penitenziari del distretto. I numeri rendono la drammaticità della situazione: al 30 giugno 2013, negli otto istituti penitenziari, erano presenti complessivamente 2.128 detenuti, con una percentuale di sovraffollamento del 91%. A Castrovillari c`erano 253 detenuti con una percentuale di sovraffollamento del 90%; 557 a Catanzaro (157%); 81 a Lamezia Terme (172%); 325 a Cosenza (154%); 314 a Vibo Valentia (105%) e 343 a Rossano (54%).
Il presidente evidenzia soprattutto  le «allarmanti criticità» igieniche e sanitarie dei penitenziari calabresi. Il caso del carcere di massima sicurezza di Catanzaro diventa emblematico. L`Asp ha sospeso tutti gli incarichi specialistici lasciando quindi l`istituto senza assistenza psichiatrica, cardiologica, neurologica, odontoiatrica, urologica e pneumologica. Non si è realizzato, per quanto annunciato da tempo, il reparto destinato alla degenza dei detenuti nel policlinico universitario.
Ormai da anni si attende l`apertura del centro diagnostico terapeutico con 34 posti: «Si tratta di ambienti – scrive Arcuri – assolutamente adeguati, perfettamente realizzati e arredati, con presenza di ampi spazi ben distribuiti; dotati perfino di piscina per la riabilitazione e soprattutto di numerose e preziose attrezzature inutilizzate». In attesa degli insopportabili tempi della burocrazia italiana succede, però, l`irreparabile. Arcuri sottolinea come «nel corso del periodo preso in considerazione si sono verificati tre suicidi, l`ultimo dei quali, il 2 maggio 2013, di un detenuto straniero, per il quale era stata disposta l`osservazione psichiatrica e che, nelle more della relativa esecuzione ingiustificatamente ritardata, si toglieva la vita». (0080)

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