Truffe all’Inps, un affare di famiglia
CATANZARO Era una truffa a “gestione familiare” quella scoperta dalla guardia di finanza di Catanzaro, che ha arrestato e posto ai domiciliari l`imprenditore agricolo Annibale Notaris ed il commercia…

CATANZARO Era una truffa a “gestione familiare” quella scoperta dalla guardia di finanza di Catanzaro, che ha arrestato e posto ai domiciliari l`imprenditore agricolo Annibale Notaris ed il commercialista Antonio Porcaro. Nell`inchiesta sui falsi braccianti sono indagate anche la moglie e le due figlie di Notaris per le quali la Procura aveva chiesto l`arresto, non concesso dal giudice per le indagini preliminari. L`inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Carlo Villani, ha portato ad individuare un`associazione per delinquere composta dall`imprenditore, dalla moglie, dalle due figlie e dal commercialista. Per le tre donne il gip, Abigail Mellace, ha deciso di non concedere l`arresto perchè avrebbero avuto un ruolo non organizzativo, ma solo esecutivo. Con l`ipotesi di truffa sono stati denunciati ben 459 faldi braccianti. Da febbraio dell`anno scorso Notaris ha acquisito, con la complicità di Porcaro, una serie di terreni attraverso la stipula di contratti di comodo, spesso sottoscritti anche con persone decedute, in modo da giustificare il fabbisogno di centinaia di braccianti agricoli. Attraverso questo sistema è stata portata a termine un truffa da due milioni e 300 mila euro ai danni dell`Inps, relativamente alle indennità per i falsi braccianti, e di 660 mila euro ai danni dell`Agea per i relativi finanziamenti comunitari. Il ruolo della moglie e delle figlie di Notaris sarebbe stato, secondo gli investigatori, quello di individuare e coinvolgere i falsi i braccianti. Le indennità pagate dall`Inps, inoltre, secondo l`accusa, venivano intascate dalla società di Notaris, mentre ai finti braccianti era destinata la posizione contributiva ai fini pensionistici. I particolari delle indagini sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa dal procuratore aggiunto di Catanzaro, Giovanni Bombardieri, dal comandante provinciale della Guardia di Finanza, generale Antonio De Nisi, e il comandante del nucleo di polizia tributaria, colonnelo Mario Palumbo. Secondo quanto emerso dagli accertamenti sarebbero risultate fittizie circa 80mila giornate lavorative. Tra le persone che avrebbero dovuto lavorare sui terreni dell`imprenditore figurerebbero anche soggetti deceduti. I finanziari hanno trovato un parco eolico e una cava in alcuni terreni che sulla carta dovevano essere coltivati dai braccianti di Notaris. Questa mattina sono stati sequestrati beni per tre milioni di euro. I sigilli sono scattati anche per una Porsche intestata a un bambino di 11 anni imparentato con Notaris. L`automobile era comunque in uso all`imprenditore agricolo. Sono stati sequestrati anche a 13 fabbricati, un frantoio, terreni, 15 autoveicoli e conti correnti.
«È importante – ha detto Bombardieri – che il giudice abbia riconosciuto l`esistenza di un`associazione per delinquere i cui componenti erano Notaris ed i suoi familiari. E proprio Notaris, in passato, era stato già coinvolto in una vicenda simile e non ha esitato a ingrandire la sua attività illecita». Il generale De Nisi ha evidenziato che «sono state adottate misure molto incisive. Questa truffa toglieva ossigeno alle aziende che ne avevano effettivamente bisogno».