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Taglio dei consiglieri regionali, l`11 febbraio la decisione della Consulta

CATANZARO L’11 febbraio 2014 potrebbe essere un giorno difficile per i Palazzi calabresi della politica. La Corte costituzionale ha, infatti, fissato per quella data (come conferma il suo sito istitu…

Pubblicato il: 02/02/2014 – 18:01
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Taglio dei consiglieri regionali, l`11 febbraio la decisione della Consulta

CATANZARO L’11 febbraio 2014 potrebbe essere un giorno difficile per i Palazzi calabresi della politica. La Corte costituzionale ha, infatti, fissato per quella data (come conferma il suo sito istituzionale) l’udienza del ricorso proposto dal Presidente del Consiglio dei ministri contro la «Delibera legislativa statutaria della Regione Calabria 18 marzo 2013, n. 279, art.1». Le fredde cifre nascondono la sostanza, ma la delibera impugnata dal governo è quella con cui il consiglio regionale ha scelto di ridurre da 50 a 40 (e non a 30) il numero dei consiglieri. La questione risale ai tempi del governo Monti. Uno dei primi provvedimenti di quell’esecutivo fu un decreto sul taglio ai costi della politica. E l’articolo 14 di quel provvedimento stabilisce che il numero massimo dei   consiglieri regionali, escluso il presidente della giunta regionale, «sia uguale o inferiore a 30 per le Regioni con popolazione fino a due milioni di abitanti».
Questa informazione, unita a quella dell’Istat – che ha detto che siamo meno di due milioni – “condanna” la rappresentanza politica a un taglio netto. Tanto più che anche il controcensimento voluto dal consiglio regionale ha confermato che la popolazione regionale si ferma sotto la quota fatidica. Dunque, sembra proprio che ci siano poche speranze. Così, il governo ha trascinato davanti alla Consulta i riottosi inquilini di Palazzo Campanella, rappresentati dal governatore Scopelliti, con una motivazione aritmetica che sembra inoppugnabile: «In base alle rilevazioni statistiche fornite dall`Istat la Regione Calabria risulta avere 1.958.418 abitanti, e   pertanto contrasta con il citato art. 14 l`art.1 della legge regionale in esame, che prevede nel numero massimo di 40, anziché di 30, i consiglieri regionali».
Non è l’unico taglio che potrebbe cadere sulla testa dei partiti. La stessa legge di Monti prevede infatti che «il numero massimo degli   assessori regionali sia pari o inferiore a un quinto del numero dei componenti del  consiglio regionale», quindi il prossimo governatore potrà avere al massimo 6 colleghi assessori con sé in giunta regionale. Anche questo aspetto della delibera legislativa statutaria è stato impugnato: la Regione avrebbe previsto una giunta formata da otto assessori. E la scure della Consulta potrebbe abbattersi presto anche su quella decisione. (0020)

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