Chiude Pianopoli, caos rifiuti
CATANZARO Un sistema che convive perennemente con l`emergenza. Non potrebbe essere definito diversamente il modo in cui viene gestito in Calabria il ciclo dei rifiuti. Dopo oltre due lustri di commis…

CATANZARO Un sistema che convive perennemente con l`emergenza. Non potrebbe essere definito diversamente il modo in cui viene gestito in Calabria il ciclo dei rifiuti. Dopo oltre due lustri di commissariamento la regione si appresta a registrare l`ennesimo caso di default. L`ultimo, solo in ordine temporale, causato dal maltempo che si è abbattuto nel Lametino e che ha causato la chiusura della discarica di Pianopoli. Una decisione adottata dalla Daneco, la società che gestisce l`impianto, e che manderà letteralmente in tilt il sistema di raccolta dell`immondizia di decine di Comuni che in quella struttura riversano i loro rifiuti. Con la conseguenza, molto probabile, di rivedere cassonetti e strade invase da montagne di sacchetti d`immondizia. Il primo a lanciare l`ennesimo allarme sulle possibili conseguenze della chiusura dell`impianto di Pianopoli è stato il Comune di Lamezia Terme, che riversa i propri “tal quale” in quella discarica. «Gli interventi di ripristino – comunica in una nota l`assessore lametino all`Ambiente Pierpaolo Muraca – dovrebbero concludersi in 6 giorni. Nessun mezzo della Lamezia Multiservizi può scaricare al momento e per i prossimi giorni i rifiuti raccolti, con evidenti difficoltà che, in una tale situazione di paralisi dell`impianto, potrebbero amplificarsi, comportando un maggiore accumulo di rifiuti in prossimità dei cassonetti stradal». Intanto, su questa nuova emergenza il sindaco di Lamezia, Gianni Speranza, chiede aiuto all`assessore regionale all`Ambiente, Francesco Pugliano, agli uffici dell`assessorato regionale all`Ambiente e al Prefetto di Catanzaro, Raffaele Cannizzaro. «Ancora una volta – aggiunge Muraca – i Comuni sono stati lasciati soli. La mancanza di risposte di fronte ad una situazione di emergenza da parte della Regione dimostra la non volontà di affrontare il problema in maniera adeguata». Per l`amministrazione comunale «ci troviamo di fronte a un sistema di gestione dei rifiuti privo di ogni programmazione e di soluzioni alternative, anche capaci di garantire ai Comuni livelli di raccolta differenziata maggiori». Il riferimento è a un sistema che si poggia su una serie di discariche per lo più private seguendo una logica vecchia di decenni: se si colma una discarica, se ne realizza velocemente una nuova. Una corsa a chi scava una buca più grande – vedasi la vicenda di Battaglina – che sia capace di contenere il maggior quantitativo possibile di immondizia o, nella migliore delle ipotesi (si fa per dire), a pensare di portare all`estero i rifiuti prodotti in regione. In quest`ultimo caso viene in soccorso l`esempio della ventilata possibilità di realizzare una stazione di trasferimento a Rossano. Lì la Regione conta di trasformare un`area vocata al turismo in un enorme deposito per stoccare, imballare e avviare su rotte estere (in Olanda) l`immondizia accumulata in Calabria. Lo sanno bene anche i politici che – sotto la pressione di una popolazione locale esasperata dall`ennesima stagione di emergenza rifiuti pagherebbe in prima persona scelte che da occasionali potrebbero tramutarsi rapidamente in definitive – si muovono rapidamente. L`incontro – che si è svolto stamane tra l`assessore regionale all`Ambiente Francesco Pugliano, il capogruppo forzista Ennio Morrone e il responsabile azzurro del settore Diego Tommasi a Catanzaro – ne è la cartina al tornasole. Senza dimenticare che proprio sull`impianto di Bucita a Rossano si è consumato l`ultimo feroce scontro in consiglio regionale. Preludio forse di un regolamento di conti tutto interno agli equilibri della maggioranza di governo. A dimostrazione che sulla partita dei rifiuti si giocano – sulla pelle dei calabresi – anche le fortune dei politici locali. (0090)