ALTA TENSIONE 2 | «Io ti aiuto ma ho due figli»
REGGIO CALABRIA «Nel 2000 Nucera venne a chiedermi appoggio elettorale. In precedenza io ero con i socialisti, ma avevo rotto con Zavettieri. Io ho sempre fatto politica e non ho mai voluto niente ma…

REGGIO CALABRIA «Nel 2000 Nucera venne a chiedermi appoggio elettorale. In precedenza io ero con i socialisti, ma avevo rotto con Zavettieri. Io ho sempre fatto politica e non ho mai voluto niente ma con Nucera ho parlato chiaro: io ti aiuto ma devi considerare che ho due figli. Nei prossimi cinque anni un posto, un qualcosa. Sono passati 5 anni, poi ne sono passati altri cinque e siamo arrivati a dieci. Ma da Nucera non ho avuto niente».
A tirare in ballo l`attuale segretario questore del consiglio regionale, Gianni Nucera, è Giuseppe Condemi, il padre di due dei principali imputati al processo “Alta Tensione 2”, che vede alla sbarra anche l`ex assessore comunale di Reggio, Pino Plutino. Chiamato come teste a discarico dagli avvocati Andrea Alvaro e Marco Gemelli, Condemi ha ammesso di aver offerto il proprio appoggio elettorale a Nucera in cambio di un posto di lavoro per i propri figli, Domenico e Filippo, oggi alla sbarra nel procedimento, ben prima che l`attuale segretario questore iniziasse ad avere rapporti politici con Plutino.
Un`affermazione che non solo potrebbe creare problemi al consigliere regionale, ma soprattutto rischia di demolire uno dei capi d`accusa contro Plutino, finito in carcere anche perché accusato di avere fatto da mediatore fra i suoi cugini, i fratelli Condemi, e l`onorevole Nucera per l`assunzione di un membro della famiglia. Inizialmente sarebbe stata caldeggiata l’assunzione di uno dei fratelli Condemi, Domenico – scartato perché inadatto al ruolo – quindi la scelta sarebbe caduta sulla nipote dei due, Maria Cuzzola.
Una trattativa con cui Plutino ha sempre affermato di non avere nulla a che fare, sottolineando come i rapporti di Nucera con i suoi cugini fossero precedenti al tandem politico che lo ha legato per anni all`attuale segretario questore del consiglio regionale. «Ritengo che Nucera mi abbia calunniato – aveva detto Plutino in aula nel corso del suo esame -, sono sempre più convinto che abbia detto un sacco di bugie e che si facesse scudo di me per coprire il suo rapporto diretto con la famiglia Condemi. Con i Condemi, Nucera ha un rapporto personale e ancora più antico». Una circostanza che Nucera ha sempre smentito, presentandosi tanto in sede di indagine come in dibattimento come una vittima delle pressioni tanto di Plutino, come della famiglia Condemi ed in particolare di Domenico, definito in pubblica udienza “particolarmente violento ed esuberante ». In sintesi, spiegherà di fronte al Tribunale il consigliere regionale, dopo la mancata assunzione a tempo indeterminato della Cuzzola «temevo ripercussioni per la mia famiglia, sia di ordine psicologico, sia per il fatto che Domenico potesse reagire in maniera non adeguata».
Affermazioni smentite nel corso del dibattimento tanto da Plutino, come dai fratelli Condemi. «Nucera ha detto di essere intimorito da me, ma vorrei chiedergli se aveva la stessa paura quando andavamo a braccetto a chiedere i voti in tutta San Giorgio Extra» ha detto Domenico qualche settimana fa nel corso delle lunghe, stentate ma pesantissime dichiarazioni spontanee che ha chiesto e ottenuto di fare. Altrettanto pesante e preciso è stato il fratello Filippo che nel corso della stessa udienza ha dichiarato che «con Nucera abbiamo rapporti diretti dal 2000. Abbiamo fatto tutte le campagne elettorali per lui, a spese nostre», ma soprattutto che l’ex segretario è stato per lungo tempo una presenza fissa anche nella vita quotidiana della famiglia. «È venuto al mio matrimonio, è rientrato da Roma per la morte di mia madre, è venuto al funerale di uno zio», sottolinea Condemi, senza tralasciare quel viaggio a Cosenza fatto assieme all’onorevole «per avere luce sul progetto che avevo presentato».
Un rapporto confidenziale – hanno voluto dimostrare le difese – precedente e autonomo rispetto alla collaborazione politica con Plutino, che è stato confermato anche da testimoni che nulla hanno a che fare con la famiglia come il commercialista Pietro Canale, che ha frequentato «fino al 2002 la segreteria politica di Nucera». Rispondendo alle domande dell’avvocato Alvaro, Canale che ha detto con sicurezza «più volte ho visto Nucera insieme a Filippo e Domenico Condemi in occasione di funerali, ma anche fuori dai seggi a braccetto e in atteggiamento amichevole. Con Nucera alcune volte c’erano i suoi figli».
Tutte circostanze che oggi potrebbero confluire in un procedimento stralcio, a carico del segretario questore che rischia di passare da denunciante a denunciato. Dopo le dichiarazioni shock, la deposizione di Condemi è stata infatti immediatamente interrotta dal pm Stefano Musolino, che ha chiesto al Tribunale «la sospensione dell`esame ex articolo 63. Il testimone ha appena confessato il reato di corruzione elettorale». Istanza immediatamente accolta dal collegio che dopo una camera di consiglio durata circa mezz`ora ha rilevato che nelle dichiarazioni di Condemi si ravvisano effettivamente indizi di reato, rimandando la conclusione del suo esame alla prossima udienza – probabilmente in veste di indagato per reato connesso – all’esito di un consulto con un difensore, da cui potrà e dovrà anche essere assistito durante la deposizione. Una brutta tegola per il testimone, ma soprattutto per l`onorevole Nucera che probabilmente sulla questione sarà chiamato a rispondere.
E potrebbe non essere l’unica. A inguaiare il consigliere regionale è anche la testimonianza di Domenico Costantino, dal 2006 al 2008 impiegato nella segreteria politica di Nucera. «All’epoca, io ero nello staff di Nucera – ha spiegato – e mi occupavo delle questioni relative all’assegnazione delle case popolari come responsabile dell’Amia. Una serie di assegnatari venivano alla segreteria a chiedere assistenza, ma non tutti erano iscritti all’Amia». Dichiarazioni che hanno fatto drizzare le orecchie al pm Stefano Musolino, che da Costantino ha voluto sapere se a questo «servizio», offerto dallo staff dell’onorevole Nucera, corrispondessero poi delle specifiche richieste di voto. Una domanda precisa, che ha ottenuto risposte vaghe fino a quando Costantino non si è lasciato strappare «presumo di sì, anche se non ho elementi per confermarlo. Era un’attività politica». Un’attività – anche questa – di cui a breve il segretario questore del Consiglio regionale potrebbe essere chiamato a rendere conto. (0040)