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Trenta alla figlia del boss Il fascicolo su Rubino passa a Catanzaro

COSENZA Sarà l`ipotesi di accesso abusivo a sistema informatico – reato di competenza distrettuale – a portare a Catanzaro l`inchiesta della Procura di Cosenza sul trenta alla figlia del boss di Mari…

Pubblicato il: 07/02/2014 – 22:00
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Trenta alla figlia del boss Il fascicolo su Rubino passa a Catanzaro

COSENZA Sarà l`ipotesi di accesso abusivo a sistema informatico – reato di competenza distrettuale – a portare a Catanzaro l`inchiesta della Procura di Cosenza sul trenta alla figlia del boss di Marina di Gioiosa Jonica Rocco Aquino, Valentina. Il pubblico ministero Antonio Bruno Tridico, che già si è occupato dell’inchiesta sui falsi esami registrati nella facoltà di Lettere dell’Unical, ha chiuso le indagini, che vedono iscritti al registro delle notizie di reato, oltre alla giovane, il professore Franco Rubino, ex preside della facoltà di Economia, e il suo assistente Maurizio Riya. Tutti e tre sono indagati anche per concorso in falso. L`ipotesi sulla quale gli uffici giudiziari lavorano da tempo – e che è emersa nell`ambito dell`inchiesta “Falsa politica” – è che il voto sarebbe stato acquisito senza sostenere alcuna prova. Nelle pagine dell`ordinanza emessa dalla Dda c`è una conversazione emblematica. È Rocco Aquino a fornire indicazioni a sua figlia: «Vai a bussare (nella stanza del professore Rubino, ndr) che c`è l`assistente e gli spieghi chi sei e chi non sei». Il “piano” funziona perfettamente. L`appuntamento è fissato alle 15,30 e alle 15,31 Valentina chiama per rassicurare il genitore: sul suo libretto c`è un tondo 30.
La chiusura delle indagini arriva dopo gli interrogatori dell`universitaria e dei due docenti. La prima non ha risposto alle domande del pm, mentre le dichiarazioni dell`ex preside – secondo il quale si sarebbe trattato del normale esame di una ragazza ben preparata – hanno suscitato qualche perplessità nel magistrato.
Il nome del professore saltò fuori in una telefonata del 2007 tra l’ex assessore provinciale reggino, Rocco Agrippo, e tale Gaetano. Il riferimento era proprio al famigerato esame. Il politico avrebbe reso possibile, secondo gli inquirenti, la celebrazione dell’esame solo pro forma, coinvolgendo, attraverso il misterioso Gaetano, il titolare della cattedra e i suoi assistenti. Tra il professore Rubino e appartenenti al clan non ci sono però mai stati contatti diretti. E nemmeno tra il cattedratico e Agrippo. (0030)

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