NEW BRIDGE | Se la Grande Mela sembra San Luca
New York ma potrebbe essere il cuore dell`Aspromonte. Giovani cresciuti nel melting pot della Grande Mela eppure rimasti ancorati ai riti quasi tribali dei loro nonni. E così per Natale i ragazzi del…

New York ma potrebbe essere il cuore dell`Aspromonte. Giovani cresciuti nel melting pot della Grande Mela eppure rimasti ancorati ai riti quasi tribali dei loro nonni. E così per Natale i ragazzi del gruppo si fanno un dono “particolare”: un`immagine di San Michele. Racconta Raffaele Valente: «Ora ci siamo comprati tutte la statue di San Michele a Natale, ci siamo fatti il regalo tutti quanti, belle sono, sai come sono belle le statue di San Michele? Con il diavolo sotto i piedi… ». I simboli di appartenenza vengono considerati fondamentali. Come l`anello dell`omertà che non solo va indossato sempre ma addirittura ostentato, perché così si capisce «che sei uno della famiglia, tu devi far capire che fai parte…». In Calabria come negli Stati Uniti la parola d`ordine è controllo del territorio: «Questa mattina mario ha dato botte a uno che mi doveva dare due tremila dollari. Manteniamo la zona hai capito?». E sempre per far rispettare i “confini” due appartenenti al sodalizio italo americano spiegano: «Ci devono rispettare… l`altro giorno a un nero… che ci fai qua? Io lavoro. No qui non si lavora, le zone sono nostre». Insomma, oltreoceano la mentalità è la stessa. Quando uno degli affiliati residente in Italia sta per raggiungere New York, gli “amici” americani lo rassicurano: «Adesso che vieni ti faccio fare pure questi lavori, ti do una mazza da baseball». Il “picciotto” italiano, però, è abituato diversamente con metodi più sbrigativi: «Ehhh, ci vuole solo quella cosa e basta». Una pistola.