Addio a Rinaldo, eccellente mente di Calabria
Da Fagnano Castello a Cosenza, passando, da giovanissimo, per San Marco Argentano. Poi Arcavacata di Rende a studiare Ingegneria, contro la volontà del padre che, da avvocato, avrebbe voluto che il p…

Da Fagnano Castello a Cosenza, passando, da giovanissimo, per San Marco Argentano. Poi Arcavacata di Rende a studiare Ingegneria, contro la volontà del padre che, da avvocato, avrebbe voluto che il primo figlio seguisse le sue orme. Poi, i figli hanno sempre ragione e Rinaldo ha scelto ingegneria, l’ha frequentata, quotidianamente, e si è laureato in Ingegneria gestionale. Dopo i primi mesi di felicità, come accade a tutti i giovani laureati,non si ritiene soddisfatto ed escogita il sistema di frequentare il Maise, di Francesco Del Monte, dove acquisisce un titolo di specializzazione. «Non era mai soddisfatto Rinaldo, voleva acquisire ulteriori titoli per potersi affermare, per non emigrare, per dare un contributo allo sviluppo della sua terra!». Ed allora, con Francesco Del Monte e Geppino De Rose, acquisisce un titolo ulteriore. Poi, spinto da colleghi e amici, si convince ad andare in America per il “Ph”!. Convince mamma e papà – difficilissimo – e vola in America! Va a frequentare il dottorato di ricerca, lo consegue, e allora? Stavolta da laureato in Ingegneria gestionale, con dottorato di ricerca, a Whasington, comincia daccapo. Si iscrive in Economia gestionale, o non so che. Frequenta i corsi, nella capitale americana, e si laurea, col massimo dei voti, in Economia. Non basta, frequenta il dottorato ulteriore, lo consegue e aspetta. Aspetta! Cosa? Di poter dare agli altri quel che lui aveva conseguito. Comincia, da precario italo-americano, ad insegnare a Washington. Con successo, ma senza remunerazione per mantenersi. Provvedono i poveri genitori a tutto. Avvocato e professoressa di scuole medie superori. Sacrifici su sacrifici, anche perché c’è Paolo, fratello di Rinaldo, che nel frattempo, si laurea in Giurisprudenza. Rinaldo però è all’estero, Paolo rimane a Cosenza. Mentre Rinaldo, con cui Paolo, va d‘amore e d’accordo, vive in America, tornando a Natale, Pasqua e agosto, per stare con mamma e papà, col fratello e con zie e zii, a cui Rinaldo, è legatissimo, più di quanto avvenga normalmente. Rinaldo è a Washington, finisce ogni tipo di corso, di dottorato e si immette sul mercato professionale. Comincia ad insegnare, forse a guadagnare, per la prima volta, qualche dollaro. Parla, ovviamente, l’inglese, come il cosentino e soprattutto l’italiano, ma con la testa a Cosenza. Torna ogni volta che può. Sale e scende da un aereo, come una trottola, senza mai dimenticare mamma e papà, zii e zie, e dà agli altri i frutti dei suoi studi. Ad un certo punto della vita, la Cina, ancora alle prime armi in materia economica gestionale, chiede a Washington, l’invio di quattro docenti almeno a livello universitario. E chi sceglie? Tra i quattro, Rinaldo Pietrantonio, da Fagnano Castello! Gioia per i genitori, ma anche ansia! «Sto figlio che fine farà?» Si convincono, giocoforza, e, più nolenti che volenti, accettano, ci faranno l’abitudine. Rinaldo parte! E da Fagnano va in Cina, dopo l’America! Felice come una Pasqua, senza mai dimenticare genitori, zie, zii, cugini, aveva in testa le date dei compleanni e telefonava dall’America, dalla Cina, da dovunque per gli auguri! Un giovane, un professore senza arie di leader, un uomo umile! Sempre desideroso di stare con mamma e papà, le zie, gli zii! E Le cuginette! Gira, volta, torna, parte, riparte, aereo su aereo, gira il mondo, ma torna nella sua Calabria, quando può. Gira il mondo senza mai pagare un albergo perché ha amici in tutto il mondo! Ed allora? Torna a dicembre 2013 e riparte, con la sua Penny, che è venuta a raggiungerlo, a fine gennaio per la Cina, passando per il Kirzigistan, dove lei era addetta culturale d’Ambasciata. Giro italiano, ma anche Parigi! Incontro con le zie e gli zii e rientro verso la Cina. A qualche ora dal rientro per la sede universitaria, un salto a Beskek, capitale del Kirzigistan, prima di tornare in Cina. E qui il dramma! Rinaldo, si sente male, un colpo apoplettico, e …. muore. A quarant’anni! Rinaldo uomo di sacrifici e di studi, figlio di Gigetto e di Marianna, fratello di Paolo, nipote di Eligia, Franca, Luigina, Franco, Enrico, muore! Muore! Muore in Kirzigistan! Un uomo meraviglioso! Un giovane di belle speranze, rimaste tali! Era mio nipote, figlio della sorella più grande di mia moglie, ma questo non conta nulla! Conta il fatto che “un’eccellenza calabrese” che sarebbe comunque rientrata in Calabria non c’è più, e con lui spariscono la pacatezza, l’eterno sorriso, la disponibilità verso tutti. Ti sia lieve la terra, Rinaldo! Riposa in pace! (0050)
*giornalista