Sanità, Ferraro: «Squillacioti da dimenticare»
REGGIO CALABRIA Una modifica della Costituzione per togliere alle Regioni la gestione della sanità e riaffidarla allo Stato. È la proposta avanzata dal segretario reggino della Fials Bruno Ferraro. U…

REGGIO CALABRIA Una modifica della Costituzione per togliere alle Regioni la gestione della sanità e riaffidarla allo Stato. È la proposta avanzata dal segretario reggino della Fials Bruno Ferraro.
Un primo passo per «risollevare le sorti della sanità pubblica» potrebbe essere «la modifica dell’articolo 117 della Costituzione per togliere alle Regioni la potestà legislativa sulla sanità e ricondurla alla gestione centralizzata dello Stato». In questo modo «finirebbero in un colpo gli scandali, i nepotismi, le clientele, le infiltrazioni criminali». E i cambiamenti interesserebbero anche la sanità calabrese: «Non avremmo – aggiunge Ferraro – direttori generali rinviati a giudizio, oppure sospesi dalle funzioni», né si assisterebbe alla “colonizzazione” di «vertici provenienti da altre provincie o addirittura da altre regioni».
A parere del segretario Fials «ripristinare i concorsi nazionali per la scelta dei primari permetterebbe l`impermeabilità di tali nomine dalla malapolitica, privilegiando così la competenza rispetto all’appartenenza a questo o quel clan partitico».
C`è anche spazio per una riflessione sulla situazione finanziaria dell`Azienda provinciale dello Stretto: «La realtà – spiega Ferraro – è che il deficit corrente riferito alla Calabria e dell’Asp di Reggio in particolare è stato sanato dai pensionamenti dei dipendenti. Per cui la chiusura degli ospedali e dei servizi, il taglio lineare dell’assistenza sanitaria, si sono rivelate misure assolutamente inutili. Ma l’aspetto ridicolo è rappresentato dal fatto che mentre sono stati chiusi in provincia di Reggio quattro ospedali, le ambulanze e il servizio di emergenza sono altamente deficitarie, non vi sono posti letto di Medicina e Chirurgia né esistono, dopo i tagli, pronto soccorso in grado di assorbire la domanda di sanità proveniente dal territorio». «Esiste – ironizza il segretario – «una Unità operativa di medicina del viaggiatore che dovrebbe servire ai reggini che si recano ai Caraibi in vacanza a vaccinarsi contro le malattie tropicali». Servizi carenti e presunti sprechi che si sommano alla «mancanza dell’Atto aziendale e addirittura dell’assoluta inesistenza di qualsivoglia mancanza di pianta organica all’Asp. Come se un fornaio volesse fare il pane senza la farina». I quattro anni in cui a guidare l`Azienda è stata Rosanna Squillacioti sono «da dimenticare, con poche luci e molte ombre», e lasciano in eredità al nuovo commissario, Franco Sarica, «i rilievi più volte fatti dal Tavolo Massicci». (0040)