IL DRAMMA DI ROVITO | Le frasi senza senso della donna che ha ucciso il figlio
COSENZA Ripete frasi senza senso con uno sguardo impietrito e sempre fisso nel vuoto, Daniela Falcone, la donna di 43 anni che ha ucciso il figlio undicenne e poi ha tentato il suicidio. La donna si…

COSENZA Ripete frasi senza senso con uno sguardo impietrito e sempre fisso nel vuoto, Daniela Falcone, la donna di 43 anni che ha ucciso il figlio undicenne e poi ha tentato il suicidio.
La donna si trova ricoverata nel reparto di rianimazione dell`ospedale di Cosenza. Le sue condizioni sono migliorate ed è completamente fuori pericolo, tanto che i medici pensano di dimetterla tra 2-3 giorni. La donna è comunque piantonata dai poliziotti e controllata costantemente per evitare che possa compiere gesti autolesionisti.
Investigatori e medici hanno tentato di parlarle, ma lei continua a ripetere la parola “bambino”, alla quale aggiunge la frase «il lenzuolo bianco per il bambino».
Nelle prossime ore, e comunque prima che la donna venga dimessa dall`ospedale, il procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano, e il sostituto Linda Gambassi emetteranno un provvedimento giudiziario a carico della donna.
Ieri i medici hanno sottoposto la donna ad un delicato intervento chirurgico e sono riusciti a salvarle la vita. Gli uomini della squadra mobile di Cosenza avevano incontrato per pochi minuti la 43enne per verificare se fosse in condizione di essere interrogata. Ma lei era rimasta sempre in silenzio e con lo sguardo rivolto nel vuoto. Aveva lo sguardo assente ed era chiusa in un silenzio totale.
Gli inquirenti proveranno ancora a sentire la donna per ricostruire le ore successive all`allontanamento da Rovito (alle porte di Cosenza) fino al momento dell`omicidio del figlio. Daniela Falcone, infatti, è l`unica testimone di quanto è avvenuto e gli inquirenti intendono acquisire le sue dichiarazioni che faranno luce su alcuni aspetti non ancora ben delineati.
IL RITROVAMENTO, LE PASTIGLIE E LA VERGOGNA
Erano nella loro auto, notata da tre operai del consorzio di bonifica, che lavoravano nella zona e che hanno prestato i primi soccorsi. La donna, secondo quanto riferito dagli inquirenti, era scappata con il figlio, che forse aveva anche sedato prima di ucciderlo. Infatti alcune pastiglie, acquistate in farmacia, sarebbero state trovate in auto. Il gesto disperato sarebbe stato motivato da una relazione che il marito intratteneva con un`altra donna, la quale sarebbe adesso incinta. E per la vergogna, come il marito avrebbe riferito ai carabinieri, durante l`ultima lite la donna aveva detto che bisognava che morissero «tutti e tre». La donna, accusata di omicidio, sarà al più presto interrogata dai magistrati della Procura di Paola, competente per territorio. (0070)