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Rifiuti, Pugliano: Celico è autorizzata per la differenziata

CATANZARO «L`impianto di Celico, che è anche discarica, ha ricevuto un`autorizzazione con il parere favorevole di tutti gli enti preposti, compresa la Provincia di Cosenza, datata novembre 2008. All`…

Pubblicato il: 10/03/2014 – 15:21
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Rifiuti, Pugliano: Celico è autorizzata per la differenziata

CATANZARO «L`impianto di Celico, che è anche discarica, ha ricevuto un`autorizzazione con il parere favorevole di tutti gli enti preposti, compresa la Provincia di Cosenza, datata novembre 2008. All`interno di quel via libera c`è anche una parte che riguarda il conferimento dell`indifferenziato, il cosiddetto tal quale». Lo ha detto l`assessore all`Ambiente, Francesco Pugliano, incontrando i giornalisti a Catanzaro, in relazione al braccio di ferro in atto nel comune della Presila cosentina dove esiste una discarica il cui utilizzo viene precluso ai mezzi del Comune di Cosenza da un fronte di comitati, movimenti e rappresentanti istituzionali. «Sulla vicenda della discarica di Celico si sta giocando una partita strumentale e irresponsabile – ha aggiunto Pugliano – dal momento che quell`amministrazione comunale non ha ruolo in materia e poi perché si sta ritrovando stranamente sulle posizioni del sindaco un intero schieramento politico e elettorale, tutto a sostegno di quelle tesi senza alcuna cognizione di causa. Tutti questi esponenti politici si stanno avventurando ad esprimere giudizi senza avere il benché minimo punto sugli atti che hanno determinato l`autorizzazione all`utilizzo di questa struttura. Ritengo paradossale, poi, che il sindaco di Celico, che almeno quando io sono stato presente al tavolo in prefettura a Cosenza, e prima che intervenisse una legge regionale che consente l`utilizzo di impianti privati, non manifestava questo atteggiamento, adesso pretenderebbe di portare ancora i suoi rifiuti in altri territori della regione, segnatamente nel Catanzarese».
Per l`assessore Pugliano «il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, che avrebbe dovuto almeno dal 2006 occuparsi degli ambiti territoriali coordinati dall`ente e chiamati a realizzare il Piano d`ambito per raggiungere l`autosufficienza territoriale, non si è accorto che, nel 2010, è diventata esecutiva la legge 42, che esautora l`ente in materia. Così ha approvato qualche giorno addietro un Piano provinciale con otto anni di ritardo. Un documento assolutamente inutile».
«Questo mi ha fatto venire in mente – ha concluso Pugliano – il giapponese che continuava a combattere nella giungla senza essersi accorto che la guerra era finita». Per Pugliano «la responsabilità che si sta assumendo chi alimenta il fronte del no all`utilizzo delle discariche di Celico e Scala Coeli è che la Calabria, per altri tre mesi almeno, resterà invasa dai rifiuti». «Oggi – ha spiegato l`assessore – la situazione è questa: riusciamo a gestire la produzione giornaliera, che è di 2.400 tonnellate al giorno, con la riapertura di Pianopoli. Non siamo, però, sicuramente, nelle condizioni di poter ripulire neanche di una miseria il territorio calabrese, che è invaso attualmente da quarantamila tonnellate di immondizia. La partita si sta giocando quasi esclusivamente sul territorio cosentino. Soluzioni alternative a Celico e Scala Coeli, entrambe autorizzate nel 2008 e quindi prima del nostro insediamento, né io né Scopelliti e né nessun altro è nelle condizioni di trovarle». «C`è in atto una strumentalizzazione politico elettorale – ha detto ancora Pugliano – perché non mi convince il fatto che rappresentanti istituzionali di una sola area politica, sindaci, presidente di Provincia e parlamentari, supportino la posizione di chiusura del sindaco di Celico senza conoscere gli atti e le autorizzazioni».

LA POLEMICA CON COTA
Per Pugliano «le parole utilizzate dal presidente della Regione Piemonte Roberto Cota ad una mia richiesta di aiuto per la gestione dei rifiuti nei prossimi tre o quattro mesi sono state sgarbate, indelicate e offensive per la Calabria». «Ciò a differenza di quanto accaduto con tutte le altre Regioni – ha aggiunto – alle quali ci eravamo rivolti per chiedere solidarietà momentanea rispetto alla situazione che si è venuta a creare in Calabria, in attesa dell`avvio del trasferimento dei rifiuti all`estero. Regioni che hanno declinato l`invito, ma si sono comportate quanto meno in modo corretto e garbato». «Mi indigna anche il fatto – ha detto ancora l`assessore – che alcuni cittadini calabresi abbiano piacere a mandare a qualche trasmissione televisiva nazionale immagini e foto di una Calabria sporca e in disordine. Per questo dico che va risvegliato l`orgoglio calabrese per non lasciare passare un messaggio negativo di una regione che è sicuramente tra le più belle del Paese». «In Calabria siamo allenati a fare diagnosi e a dire che le cose non funzionano, la difficoltà per noi è avere il coraggio e la forza di fare terapia e cura». Lo ha detto l`assessore, rispondendo ad una domanda sulle polemiche legate all`emergenza rifiuti in Calabria che vedono coinvolti anche esponenti della maggioranza di centrodestra. «Tutto nasce – ha aggiunto – dal primo effetto negativo prodotto dai 16 anni di commissariamento e cioè l`ignoranza sulla materia. Il tema dei rifiuti, per tutto questo periodo, non è stato trattato e sviluppato dalla classe dirigente calabrese che ha pensato bene di lavarsene le mani evitando di affrontare il tema perché c`era sempre qualcuno delegato ad occuparsene. È ovvio che il sistema dei rifiuti è in disordine e non funziona e questa è la cosa più semplice da dichiarare. Difficile è, invece, capire le cause che producono il disordine del sistema e individuare una terapia. Le dichiarazioni che io registro sono legate ai ritardi e le posso anche sottoscrivere. Certo non addebito né e me né a Scopelliti questi ritardi perché lo dimostro con atti alle mani che quello che è stato fatto in questi undici mesi era impensabile che si potesse fare». (0050)

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