Marocchina uccisa a Reggio Oliva condannato a 22 anni
REGGIO CALABRIA Ventidue anni e sei mesi di carcere, più un anno di arresto e 500 euro di ammenda: è questa la condanna che la Corte d`assise, presieduta da Ornella Pastore, ha inflitto ad Attilio Ol…
REGGIO CALABRIA Ventidue anni e sei mesi di carcere, più un anno di arresto e 500 euro di ammenda: è questa la condanna che la Corte d`assise, presieduta da Ornella Pastore, ha inflitto ad Attilio Oliva, accusato assieme alla zia, Bruna Navella, di aver ucciso a Reggio la cinquantenne di origine marocchina Nezha Belakhdar. Per la donna invece, già condannata per il medesimo fatto di sangue a 20 anni di reclusione in abbreviato, la Corte ha disposto una condanna a 3 anni e 9 mesi per rissa.
Pene pesanti che accolgono e sposano l`impostazione del pm Annalisa Arena, che ha sostenuto l`accusa nel corso di un processo durante il quale non sono mancati i momenti di tensione, se non di scontro, fra i familiari della vittima e quelli degli imputati. Un clima che è stato lo specchio fedele dell`astio e del rancore all`ombra del quale sarebbe maturato l`omicidio della cinquantenne, uccisa il 10 marzo 2013 nel corso di una furibonda lite con la Navella e il nipote.
All`origine dello scontro ci sarebbe stato l`incendio di alcuni vecchi mobili, dati alle fiamme nella strada in cui entrambe le donne abitavano. I rapporti fra loro – confermeranno i vicini nel corso dell`istruttoria – erano tutto meno che idilliaci. Le liti, all’ordine del giorno. Anche la notte del 10 marzo, quando la Navella, accompagnata dal nipote Oliva, affronta la Belakhdar, volano parole grosse e insulti. Poi spunta un coltello, che – hanno testimoniato in aula i carabinieri del Nucleo radiomobile – scivolerà dalle mani di Oliva quando verrà allontanato dagli agenti intervenuti per sedare la rissa. Stando a quanto emerso in istruttoria, e la sentenza sembra confermare, sarebbe stato proprio Attilio Oliva, difeso dagli avvocati Michele Priolo e Sandro Furfaro, a sferrare le coltellate letali, le prime due alla schiena e ai fianchi e la terza all’altezza del cuore.
Un delitto per il quale Oliva non solo è stato condannato a una lunga pena detentiva ma anche al risarcimento danni in favore delle parti civili, cui dovrà già versare 40mila euro a titolo di provvisionale. (0040)