Caso Fincalabra, il giallo della lettera per De Rose

Il caso Fincalabra si arricchisce di un nuovo capitolo. Il presidente della commissione speciale di Vigilanza, Aurelio Chizzoniti, infatti, ha trasmesso alla Procura di Catanzaro una nota giunta via fax nel suo studio il cui contenuto smentirebbe la lettera di sostegno al presidente Umberto De Rose firmata da un gruppo di dipendenti di Fincalabra. Con la nota giunta a Chizzoniti «i dipendenti Fincalabra contestano la presunta e già alquanto sospetta difesa d’ufficio dell’ingegnere De Rose». Secondo quanto rende noto il presidente della commissione regionale, la lettera di sostegno sarebbe riconducibile «al signor Enzo Ruberto» che i firmatari del fax inviato a Chizzoniti definiscono «uomo di fiducia dell’arrogante e presuntuoso De Rose e anche allo stesso presidente». «La nota protocollata presso questa presidenza – scrive Chizzoniti – definisce il signor Ruberto il custode di tutti gli imbrogli di De Rose. Trattasi – aggiunge Chizzoniti  – dell’ennesimo e probabilmente non ultimo atto afferente la vicenda Fincalabra ormai globalizzata e sempre più arricchita da episodi a dir poco sconcertanti che, però, confermano come l’ingegnere De Rose sia insostituibile, tant’è che  continua imperterrito a esercitare funzioni delicatissime che in qualsiasi parte del mondo gli sarebbero già state precluse da moltissimo tempo. Ovviamente, non sul versante politico affetto da cronica letargia con acuzie quotidiane, ma, attraverso la sospensione dell’esercizio dal pubblico ufficio ex articolo 289 codice di procedura penale il cui istituto è stato sicuramente già attivato».