«La Guida su Cosenza è piena di errori» Petizione al presidente del Touring Club
COSENZA Prima di approdare in libreria, è già un caso la guida del Touring Club intitolata “Cosenza e il tesoro di Alarico”: associazioni culturali cosentine, studiosi e singoli cittadini, infatti, s…

COSENZA Prima di approdare in libreria, è già un caso la guida del Touring Club intitolata “Cosenza e il tesoro di Alarico”: associazioni culturali cosentine, studiosi e singoli cittadini, infatti, stanno raccogliendo le firme che sottoscrivono la richiesta a Franco Iseppi, presidente del Touring Club, «di non mettere la guida in distribuzione, sotto qualsivoglia forma, per le vistose inesattezze e per lo smaccato utilizzo a fini personali». Nella petizione inviata a Iseppi, i 14 firmatari (Battista Sangineto, docente Unical, AntonLivio Perfetti, presidente Club Telesio, Vittorio Maria Cappelli, docente Unical, Domenico Marino, Soprintendenza Beni Archeologici della Calabria, Annarosa Macrì, giornalista e scrittrice, i docenti Unical Maurizio Paoletti, Armando Taliano Grasso, Alessandra Anselmi, Stefania Mancuso, Marta Petrusewicz e Giovanni Latorre, e ancora Enzo Paolini, presidente Fondazione Premio Sila’49, Mario Bozzo, medico, e Francesco Kostner, responsabile Uoc Relazioni esterne e Comunicazione dell`Unical) si dicono «certi che le sia sfuggita la pubblicazione, per i tipi della prestigiosa casa editrice di cui lei è presidente, della Guida “Cosenza e il tesoro di Alarico”, edita da Touring Editore, come si legge a p. 2, “grazie all’iniziativa del Comune di Cosenza. Assessorato al Bilancio e Assessorato al Turismo”. La guida contiene una serie eccessiva di errori e di omissioni che possono solo aggravare la già modesta performance del turismo in Calabria e a Cosenza. Una pubblicazione che una città nobile e bella come Cosenza – che conserva, anche se un po’ decaduta, ancora intatti i caratteri della sua fierezza – non merita. Non ne voglia ai sottoscritti: la guida – per gli errori contenutivi e per l’inopportuna pubblicità data solo a determinati esercizi commerciali e studi professionali – si presenta come un prodotto corrivo e privo di ogni indipendente autorevolezza. Ritenendo di interpretare i sentimenti della città, la pregano di non mettere in distribuzione la guida considerato che non è né nelle edicole, né nelle librerie». Per aderire alla petizione basta inviare una mail con nome e cognome a clubtelesio@libero.it.
La guida, presentata qualche settimana fa alla Borsa del Turismo di Milano, aveva già suscitato qualche polemica sui social network per il fatto di riportare alcuni articoli dedicati a un ristorante (oggi chiuso) e allo studio di architettura del sindaco Occhiuto. Ed era stato lo stesso primo cittadino, da uno dei suoi profili facebook, a commentare nei giorni scorsi: «Questa città non aveva neanche una Guida nelle librerie italiane: questa è la prima pubblicata a Cosenza per iniziativa di questa amministrazione, a cura di Touring Club. E cosa sanno fare i soliti denigratori? Si inventano bugie e conflitti d`interesse, ventilando chissà quale interesse personale nella citazione di un edificio e un ristorante all`interno della Guida. Che tristezza! Si da il caso che il suddetto edificio abbia una valenza storica ed artistica tale da essere citato in testi di ben altro interesse culturale, e il ristorante sia stato chiuso addirittura molto prima della pubblicazione. Ma fatemi il piacere. Siete ridicoli». C`è da aspettarsi che la risposta di Iseppi, ammesso che arrivi, sia meno brutale…
Intanto, lo stesso Occhiuto ha ammesso la svista segnalata dagli intellettuali cosentini. E in una lettera a Iseppi scrive: «Accanto alla sincera gratitudine, le scrivo per presentarle un’esigenza necessaria a far sì che un prodotto così prestigioso non sia più facile bersaglio di strumentalizzazioni di alcun tipo. Come di sovente accade quando un’Amministrazione comunale introduce delle novità, purtroppo anche in questo caso registriamo critiche che, spesso, sono legate a motivazioni che ci sfuggono. Pertanto, nella prossima edizione della guida “Cosenza e il tesoro di Alarico”, curata dai vostri responsabili e di imminente ristampa, le chiedo la cortesia di porre l’attenzione su due aspetti. Il primo, è che si apportino le dovute correzioni ad eventuali inesattezze storiche che, nel vasto materiale utilizzato per un tale impegnativo lavoro, risultano fisiologiche sviste che qualche studioso ha però giustamente fatto notare. Il secondo aspetto, è che palazzo Salfi, riportato a pag. 30 della guida, non venga più citato in riferimento allo studio di architettura del sottoscritto né ai locali del ristorante che vi viene ospitato (elementi che, come lei ben saprà, non sono stati assolutamente inseriti per una mia specifica volontà), ma che venga menzionato solo in relazione alla sua rilevanza storico-architettonica. Tutto ciò, mi premeva in nome della trasparenza che mi contraddistingue oltre che per non svalutare in nessuna maniera la riconosciuta qualità delle vostre pubblicazioni». (0070)