Domiciliari scaduti, la polizia controlla lo stesso
REGGIO CALABRIA Un controllo alle due di notte a una dipendente del Comune di Reggio. Tutto normale, se la donna fosse ancora agli arresti domiciliari. Il punto è che la misura restrittiva è scaduta…

REGGIO CALABRIA Un controllo alle due di notte a una dipendente del Comune di Reggio. Tutto normale, se la donna fosse ancora agli arresti domiciliari. Il punto è che la misura restrittiva è scaduta da quasi un anno, ma la polizia non ne sapeva nulla. A raccontare il singolare episodio è il legale della dipendente (indagata per assenteismo), il consigliere regionale Aurelio Chizzoniti. Nella notte tra il 20 e il 21 marzo «alle due di notte ha ricevuto la tutt’altro che gradita visita da parte di alcuni agenti di polizia, incaricati di controllarla perché risultava sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari». Il fatto che il provvedimento fosse stato annullato è stato però ignorato «da chi ha disposto il servizio e anche dagli agenti procedenti che, alquanto imbarazzati, hanno suggerito alla sconcertata ex cautelata “di far andare urgentemente in questura il difensore per chiarire la posizione in quanto potrebbero ritornare a reiterare i controlli di rito”».
Un cortocircuito burocratico interpretato con sarcasmo dallo stesso Chizzoniti: «A un tratto mi sono scoperto quasi responsabile del quantomeno negligente aggiornamento degli archivi ministeriali nel cui contesto non posso non eccepire che paradossalmente mentre si controllano a domicilio liberi cittadini si attendono azioni concrete e non virtuali per combattere la dilagante prostituzione che a Reggio, grazie anche a “distrazioni di massa” (Giuseppe Lombardo docet) viene, senza eccessivi fastidi, esercitata no stop in pieno centro cittadino».
Infine la chiosa: «In una realtà ove molti rifuggono dalle rispettive responsabilità, sicuramente deluso ma non rassegnato e domo, non mi resta che parafrasare uno dei tanti siciliani illustri: “Così è se vi pare”». (0040)