"Catanzaropoli" e il silenzio della società civile
Sera di venerdì presso la sala delle culture della Provincia, dove il Pd di Magorno aveva convocato la manifestazione contro il verminaio che la Magistratura e le forze dell’ordine – alle quali va la…

Sera di venerdì presso la sala delle culture della Provincia, dove il Pd di Magorno aveva convocato la manifestazione contro il verminaio che la Magistratura e le forze dell’ordine – alle quali va la mia solidarietà – stanno scoperchiando a Catanzaro. Non c’eravamo neanche tutti “noi”. Mancava quella società civile che a volte strumentalmente anche noi abbiamo invocato. Un partito che si candida, come dice Magorno, a governare la Calabria, Catanzaro, Reggio, Vibo dopo aver conquistato con il suo segretario nazionale il governo del Paese, dovrebbe interrogarsi del perchè la cosidetta società civile l’altra sera non si è fatta vedere in quella sala, dopo il fiume di malaffare che emerge dalle intercettazioni. Quali possono essere le motivazioni per cui la borghesia illuminata, le organizzazioni di massa, i cittadini per bene e quella miriade di associazioni che sono presenti nella città non sentono il bisogno di uscire allo scoperto per riappropriarsi del destino della loro città e del futuro dei loro figli e nipoti? Penso che è nostro dovere capire nel profondo cosa scorre sotto quel “caos calmo” che si respira in città.
Non possiamo rischiare di vincere le prossime elezioni senza aver capito e scoperto i veri mali che affliggono la città e la Calabria. Rischieremmo di fare una pura e semplice sostituzione di sindaci, assessori e/o presidenti di regione, lasciando intatto il sistema di potere che soffoca qualsiasi anelito di novità. Non possiamo rischiare di far “risalire” sul carro pezzi di potere che hanno grandi responsabilità sulle vicende calabresi e catanzaresi, che a seconda degli interessi stanno una volta a destra eduna volta a sinistra. Penso però che il nuovo segretario regionale e la direzione regionale, che deve essere convocata appena dopo la manifestazione di Scalea, dovrebbero da subito domandarsi se a Catanzaro anche noi non abbiamo qualche problema di immagine che ci confonde con gli altri, oltre a porsi il problema di come superare le vicende congressuali che consentono, se non ipocritamente, a qualcuno di parlare del Pd come di un partito unito. Con i proclami non si va da nessuna parte. L’altra sera nella sala sembrava aleggiasse un fantasma che in qualche modo la Lo Moro ha reso visibile. La senatrice e una parte della stampa in questi giorni, stanno facendo le lodi di Traversa che ha lasciato per non piegarsi al sistema di potere che da sempre incombe sulla città. Io penso invece che chi ha tradito la città e l’ha consegnata al quel comitato d’affari è proprio Traversa . Oggi, sulla spinta delle indagini della magistratura, c’è l’occasione per Traversa di emendarsi di fronte alla sua città. Dica cosa e perché e chi sono gli uomini che hanno costretto a un sindaco eletto con oltre il 70% di abbandonare il campo. Ne trarrebbe giovamento non solo la politica ma soprattutto la “sua” città e la regione. Se non ora quando?
* direttivo circolo Pd di Catanzaro Lido