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Riforme, l`opposizione cambia linea

LAMEZIA TERME Nessun limite alla nomina di assessori esterni in consiglio regionale e «assoluta contrarietà» al ritorno della figura del consigliere “supplente”. Il centrosinistra prova a fare sintes…

Pubblicato il: 24/03/2014 – 17:27
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Riforme, l`opposizione cambia linea

LAMEZIA TERME Nessun limite alla nomina di assessori esterni in consiglio regionale e «assoluta contrarietà» al ritorno della figura del consigliere “supplente”. Il centrosinistra prova a fare sintesi e in vista della riunione dell`assemblea di Palazzo Campanella – in programma per lunedì 31 – trova una posizione unitaria sulle modifiche allo Statuto che si rendono necessarie dopo che la Corte costituzionale ha ufficializzato il taglio a da 50 a 30 dei consiglieri. A Lamezia Terme, dove si sono riuniti i rappresentanti delle opposizioni (Pd, Ad, Prc ex Idv e gruppo Misto), è stato deciso di avanzare questa decisione in sede di confronto con la maggioranza di centrodestra. «Vogliamo garantire al futuro presidente della giunta – è il ragionamento di uno dei partecipanti alla riunione – la più ampia discrezionalità in tema di nomina degli assessori. È chiaro che legato a questo tema c`è quello della reintroduzione o meno della figura del consigliere “supplente”». Il motivo è presto spiegato. Poniamo il caso che nella prossima legislatura venga nominata una giunta interamente composta da consiglieri regionali eletti. In questo caso, con sei assessori impegnati nelle attività di governo, ci sarebbe il rischio che nelle varie commissioni la futura maggioranza non abbia i numeri per approvare leggi e altri provvedimenti. Dunque, l`esigenza di tornare ad avere i consiglieri “supplenti” – ovvero il consigliere regionale che viene nominato assessore lascia il posto al primo dei non eletti della sua lista – diventerebbe ineludibile.  
L`altra partita poi si gioca sulla revisione della legge elettorale. Qui il centrosinistra non avrebbe ancora idee molto chiare anche se l`orientamento prevalente è quello di chiudere la porta davanti all`ipotesi di andare al voto con liste bloccate. Il nodo maggiore, tuttavia, riguarda la composizione delle circoscrizioni. Le ipotesi sul tavolo sono due: la creazione di un collegio unico regionale o il ritorno alle tre circoscrizioni provinciali (Cosenza, Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Reggio Calabria).
Con il collegio unico, secondo i calcoli messi a punto ai piani alti dell`Astronave, gli eletti in prima battuta sarebbero 25. A questi andrebbero aggiunti i 5 consiglieri “ripescati” con il premio di maggioranza assegnato alla coalizione che vince le elezioni. Con le tre circoscrizioni provinciali avremmo 9 eletti a Cosenza, altrettanti a Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, e 7 a Reggio Calabria. I 5 rappresentanti del premio di maggioranza verrebbero individuati grazie a un complicato calcolo dei resti sulle tre circoscrizioni. Ciò che non cambiano, sia in presenza di un collegio unico che con il mantenimento delle circoscrizioni provinciali, sono i rapporti di forza all`interno del Consiglio. Alla maggioranza andranno sempre 18 seggi mentre alle opposizioni toccherà dividersi le restanti 12 poltrone.

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