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Caro Renzi, in Calabria la notte è fatta!

La venuta del presidente del Consiglio in Calabria rappresenta certamente un evento storico, una cosa che accade assai raramente. Per cui Renzi, pur non pronunciando quasi mai la parola “Sud”, ha dat…

Pubblicato il: 27/03/2014 – 16:26
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Caro Renzi, in Calabria la notte è fatta!

La venuta del presidente del Consiglio in Calabria rappresenta certamente un evento storico, una cosa che accade assai raramente. Per cui Renzi, pur non pronunciando quasi mai la parola “Sud”, ha dato una prova concreta di quanto intenda interessarsi col suo governo della Calabria e dei suoi drammatici problemi. La visita a Scalea è stato un segnale di attenzione verso la lotta alla `ndrangheta, una lotta che purtroppo in Calabria si fa più a chiacchiere che non con esempi e fatti concreti, e verso i problemi di questa terra, sempre più isolata dal resto d`Italia e ormai fuori dall`Europa!
Al netto del consueto cahier di doléance (molte lamentele sulle nostre disperate condizioni sarebbe stato meglio farle in privato al presidente del Consiglio), la visita è stata un successo. Peccato solo per l`assenza del presidente della Regione, di tanti sindaci di destra (di grandi comuni e di città capoluogo) che non hanno capito la portata dell`evento. Anche perché si è trattato di una visita di Stato, cioè Renzi è venuto come presidente del Consiglio, non altro.
Al presidente avrei letto una sola cosa: quel fantastico poema di Leonida Repaci, Quando fu il giorno della Calabria. Poema che contiene tutto sulla straordinaria bellezza della Calabria (notata da Renzi mentre atterrava in elicottero sulla costa dell`Alto Tirreno cosentino), che il Creatore volle «più bella della California e delle Hawaii». Ma poi il diavolo, approfittando di un breve riposo dell`Onnipotente, portò alla Calabria «le calamità, le dominazioni, il terremoto, la malaria, il latifondo, le alluvioni, la siccità, l’analfabetismo, il punto d’onore, l’onorata società, la vendetta, l’omertà, la violenza, la miseria, l’emigrazione».
Ma Repaci ci dice che nonostante tutto, la Calabria ce la farà: Utta a fa journu…., perché i calabresi hanno la forza per farcela (Renzi ieri ci ha detto che dobbiamo imparare anche a fare la nostra parte, a combattere con più coraggio e determinazione contro i mali di questa terra).
«Questi mali – conclude Repaci facendo parlare Dio – e questi bisogni sono ormai scatenati e debbono seguire la loro parabola. Ma essi non impediranno alla Calabria di essere come io l’ho voluta. La sua felicità sarà raggiunta con più sudore, ecco tutto. Utta a fa juornu c’a notti è fatta. Una notte che già contiene l’albore del giorno».
Certo che a Renzi, la Calabria deve pur dimostrare come intende uscire dalla sua drammatica crisi: ieri qualcuno ha lungamente elencato al presidente del Consiglio le condizioni di una terra sommersa dai rifiuti, senza una sanità degna di questo nome, colpita duramente dal crimine, dalla corruzione, dal malaffare, dalla violenza, dalla povetà, da una nuova emigrazione.
Abbiamo forse dimenticato di dire che c`è una grandissima responsabilità della classe dirigente, intesa come politica prima di tutto ma non solo, dei partiti che hanno fallito in tutto, della società civile, della Chiesa, della scuola, del sindacato, dell`impresa, della stampa…! La Calabria ha fallito tutti i suoi obiettivi, e negli ultimi 20 anni si è prima fermata, poi lentamente ma inesorabilmente ha cominciato ad arretrare, a scivolare verso il baratro della miseria economica e culturale, incapace del tutto di programmare il suo futuro e di avviarne il percorso.
Negli ultimi 5 anni è accaduto il peggio che si potesse immaginare, da tutti i punti di vista!
A Renzi e la suo governo, dobbiamo ora dimostrare che è arrivato il momento di cambiare radicalmente, di mettere in campo una nuova, competente, forte e determinata classe dirigente, di rifare la Calabria dalle sue fondamenta.
Un “Piano per la Calabria” dobbiamo pur averlo, per poi andare dal presidente del Consiglio e dire: caro presidente, ecco quello che vogliamo fare per salvare la Calabria e riportarla in Italia e in Europa. Per poi pretendere dal governo un sostegno vero e concreto. E lo deve fare prima di tutto il Pd, partito al quale verrà probabilmente offerta una nuova possibilità di governare questa terra, senza paura, senza chiudersi nei suoi errori decennali, ma con un coraggio da leone, puntando al meglio, rompendo drasticamente con i fallimenti del passato! Avendo una chiara visione di cosa fare della Calabria.
Se non facciamo questo, la storica visita del presidente del Consiglio alla Calabria, sarà un`altra occasione perduta!

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