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Primo "sì" alla riduzione a 30 dei consiglieri

REGGIO CALABRIA Arriva la fumata bianca: la riduzione dei consiglieri regionali a 30 membri è stata infine approvata dall’assemblea calabrese. Non è un atto definitivo, però, visto che il provvedimen…

Pubblicato il: 31/03/2014 – 18:13
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Primo "sì" alla riduzione a 30 dei consiglieri

REGGIO CALABRIA Arriva la fumata bianca: la riduzione dei consiglieri regionali a 30 membri è stata infine approvata dall’assemblea calabrese. Non è un atto definitivo, però, visto che il provvedimento ha ottenuto il via libera solo in prima lettura. Dicono sì tutte le forze politiche presenti in Consiglio. Per il varo definitivo (che avverrà con la seconda lettura) bisognerà osservare un intervallo di almeno due mesi. Da quel momento dovranno passare altri 90 giorni affinché la “sforbiciata” ai consiglieri diventi legge a tutti gli effetti.
In realtà la votazione determina una “modifica della modifica”, perché il Consiglio aveva già approvato in prima lettura la riduzione dei componenti il 22 aprile scorso (nel corso della seduta la deliberazione è stata revocata). Il testo approdato oggi in aula, però, presenta delle novità di rilievo. Il nuovo Statuto prevede l’introduzione della figura del “consigliere supplente” e il tetto massimo del 50% dell’intera giunta per gli assessori esterni. Il numero dei membri dell’esecutivo non potrà superare le sei unità più il governatore. Il vicepresidente, in base alle nuove disposizioni, dovrà essere scelto tra gli assessori, di cui solo tre potranno essere esterni. Gli assessori scelti tra i membri dell’assemblea lasceranno invece spazio al “supplente”, cioè il candidato della lista che ha riportato, dopo gli eletti, il maggior numero di voti.
«Diamo seguito a questa modifica – ha detto il presidente Talarico – nonostante la nostra convinzione che il numero giusto di consiglieri per la Calabria sia 40, dato che la nostra regione è di poco sotto i due milioni di abitanti. Dobbiamo farlo malgrado fossimo intenzionati a destinare le indennità di 30 a 40 eletti». Talarico difende le modifiche introdotte, come quella che fissa il tetto del 50% per gli assessori esterni: «È giusto che chi si candida possa rappresentare le istanze del popolo. Almeno tre di questi assessori devono essere consiglieri regionali. Gli eletti sono scelti dal popolo, e noi vogliamo mantenere questo impegno con gli elettori».
Il presidente dell’assemblea ha assicurato che le nuove disposizioni non aumenteranno i costi della politica e sostenuto la necessità dell’introduzione del “consigliere supplente”: «Senza questa figura non ci sarebbe il giusto equilibrio tra maggioranza e minoranza, e il lavoro delle commissioni sarebbe vanificato». Talarico ha anche annunciato un prossimo incontro con tutte le forze del Consiglio per arrivare a una soluzione condivisa sulla legge elettorale.

PD D’ACCORDO A METÀ
Se nel centrosinistra tutti sono d’accordo sulla riduzione del numero dei componenti, i distinguo riguardano invece le altre modifiche approntate allo Statuto, cioè “consigliere supplente” e limite massimo per gli assessori esterni, su cui la minoranza ha votato contro. È il capogruppo Pd, Sandro Principe, a chiarire i motivi: «Un leader eletto dal popolo non deve essere limitato nei suoi poteri. Il presidente della Regione ha un’investitura popolare e deve poter scegliere i membri della sua giunta». (0030)

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