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Droga, chiesta la conferma delle condanne per il clan Mazzaferro

REGGIO CALABRIA Conferma delle condanne, in linea con la decisione assunta dal gup Vincenzo Pedone al termine del primo grado: è questa la richiesta del pg Adriana Fimiani al termine della requisitor…

Pubblicato il: 03/04/2014 – 20:05
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Droga, chiesta la conferma delle condanne per il clan Mazzaferro

REGGIO CALABRIA Conferma delle condanne, in linea con la decisione assunta dal gup Vincenzo Pedone al termine del primo grado: è questa la richiesta del pg Adriana Fimiani al termine della requisitoria contro i presunti uomini della cosca Mazzaferro accusati di gestire il traffico e lo spaccio di droga nel rione Cavalleria di Marina di Gioiosa Jonica. Per la pubblica accusa, anche in secondo grado deve essere confermata la sentenza che in prima istanza ha inflitto quattro anni e quattro mesi di carcere e 8mila euro di multa ad Alessandro Agostino, quattro anni e 7.600 euro di multa a Salvatore Panetta, tre anni e sei mesi a Giuseppe Lombardo e Cosimo Damiano Celestino, condannati anche a una multa di 7mila euro, tre anni e quattro mesi e più 6.800 euro di multa a Domenico Commisso, tre anni e due mesi e 8.400 euro di multa a Giuseppe De Velli, detto Caracolo, e 3 anni di reclusione e 7.200 mila euro di multa a Francesco Commisso. In primo grado, il gup aveva inoltre disposto condanne per due anni e dieci mesi e 6mila euro di multa a carico di Giuseppe Agostino, due anni e otto mesi di reclusione e seimila euro di multa per il quarantacinquenne Francesco Agostino e due anni e otto mesi a Giorgio Busbani. Una richiesta di conferma della condanna è arrivata anche per l’unica donna imputata, Isabella Zannino, cui il gip aveva inflitto due anni e due mesi di reclusione. Tutti quanti erano finiti in manette il 7 novembre 2011, al termine di un’operazione della guardia di finanza al rione Cavalleria di Marina di Gioiosa Jonica. Un vero e proprio market della droga, per gli inquirenti controllato dalla cosca Mazzaferro, che nell’ipotesi investigativa non era solo un punto di riferimento per i tossicodipendenti della zona, ma anche un centro propulsore dei traffici gestiti dal clan verso la Piana di Gioia Tauro e Reggio, ma anche a Frascati e Monteporzio Catone, in provincia di Roma. (0050)

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