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I clienti sognavano vacanze da favola Ma dopo aver pagato non c`era nulla

REGGIO CALABRIA I suoi clienti sognavano vacanze dorate in esclusivi resort o banalmente contavano sulla prenotazione di quell’aereo o quel treno per viaggi già programmati, ma regolarmente, a pochi…

Pubblicato il: 04/04/2014 – 8:40
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I clienti sognavano vacanze da favola Ma dopo aver pagato non c`era nulla

REGGIO CALABRIA I suoi clienti sognavano vacanze dorate in esclusivi resort o banalmente contavano sulla prenotazione di quell’aereo o quel treno per viaggi già programmati, ma regolarmente, a pochi giorni dalla partenza, l’agenzia comunicava al cliente l’impossibilità di partire. Sono oltre cinquanta gli ignari clienti caduti nella trappola tessuta per oltre cinque anni da Debora De Girolamo, titolare della nota agenzia di viaggi reggina “Sixty Seven travel”, arrestata ieri pomeriggio dagli uomini della guardia di finanza e attualmente detenuta nel carcere di San Pietro per truffa, clonazione di carte di credito, estorsione e calunnia. Accuse pesanti formulate dai magistrati dalla Procura di Reggio Calabria e avallate dal gip, al termine dell’inchiesta condotta dalla Finanza a partire dalla denuncia di un malcapitato cliente. «Pensavamo fosse un fenomeno circoscritto alla città, ma nel corso delle indagini abbiamo scoperto un quadro molto più ampio – dice il tenente colonnello Mario Intelisano – l’agenzia era molto conosciuta, lavorava anche attraverso due seguitissime pagine facebook che pubblicizzavano viaggi a prezzi stracciati. Questo ha attirato clienti da tutta Italia».
Da Napoli a Reggio Calabria, passando per tutto il nord Italia, in molti si sono fatti truffare dalla De Girolamo, che godeva di buona fama ed era accreditata anche sui motori di ricerca nazionali di offerte turistiche. La donna – hanno scoperto i militari – si faceva anticipare dai clienti le somme dovute per l’acquisto di pacchetti vacanza o di biglietti aerei, salvo poi non effettuare le prenotazioni e gli acquisti pattuiti, attribuendo la responsabilità della mancata partenza alle sovra-prenotazioni – il cosiddetto fenomeno dell’overbooking, che ha dato il nome all’operazione – effettuate dal tour operator o dalla compagnia aerea.
«In sintesi – spiega il comandante Alessandro Barbera – la signora si faceva pagare l’intero viaggio, quindi utilizzava una serie di scuse prima per rinviare, poi per annullare la partenza». Ma ai malcapitati clienti, il pagamento anticipato del sospirato viaggio non veniva mai restituito. Con una serie di scuse, promesse e pretesti, la De Girolamo abbindolava i clienti, posticipando di volta in volta la restituzione di quanto dovuto. E questa non era la cosa peggiore che potesse capitare a chi si fosse rivolto alla “SixtySeven travel”. La titolare della nota agenzia era infatti solita clonare le carte di credito usate per i pagamenti per utilizzare i dati rubati agli ignari titolari per acquistare pacchetti viaggio e prenotazioni che altri clienti dell’agenzia di viaggio le pagavano in contanti. Soldi che lei prontamente incassava e faceva sparire. Un sistema di truffe a catena che alla De Girolamo – stando ai calcoli dei militari – avrebbe procurato oltre 100mila euro in cinque anni. Ma il quadro potrebbe essere più vasto.
«Il sistema ha iniziato a crollare quando sono arrivate le prime denunce e le banche hanno avuto la segnalazione di blocco delle carte di credito. Per adesso abbiamo accertato una cinquantina di casi, ma ci aspettiamo nuove denunce», aggiunge Barbera, che però ci tiene a sottolineare anche un altro, forse più inquietante, aspetto della storia. Anche la De Girolamo sapeva che una denuncia e la successiva attenzione delle forze dell’ordine avrebbe potuto far crollare il delicato sistema di inganni costruito, per questo, quando una cliente le ha comunicato di essersi rivolta alle forze di polizia, non ha esitato a presentarsi a casa sua, minacciando gravi ritorsioni. «O ritiri la denuncia o ti mando un amico mio di Africo e vediamo che succede», le avrebbe urlato contro la De Girolamo, stando a quanto riferito dalla spaventatissima cliente agli uomini della Finanza. Contatti su cui le indagini non hanno avuto esito, ma che dimostrano – sottolinea il comandante – «la capacità di intimidazione della donna», che non ha esitato a chiamare in causa un asserito substrato mafioso per spaventare chi pretendeva la restituzione di quanto dovuto. Allo stesso modo, la De Girolamo non avrebbe esitato a presentare una serie di denunce, scientemente false, contro alcuni clienti dell’agenzia, infuriati per il viaggio mancato, e accusati di avere danneggiato l’agenzia con insulti scritti a vernice sulle saracinesche. Accuse false – ha potuto comodamente dimostrare la guardia di finanza – che proprio in quelle ore stava ascoltando i clienti beffati e accusati di quel danneggiamento. Tutte circostanze che hanno notevolmente aggravato il quadro a carico della nota titolare dell’agenzia di viaggi, che proprio perché accusata di estorsione e calunnia è stata arrestata e condotta in carcere. Nel frattempo, sotto sequestro sono finite anche la struttura, i conti correnti e le quote societarie dell’agenzia, tutti beni del valore di oltre 200mila euro. (0050)

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