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Aree inquinate, al via il controllo aereo

REGGIO CALABRIA Un elicottero AS350 B3, con un`apparecchiatura appesa a cavi d`acciaio, sta sorvolando in questi giorni i cieli di Calabria. Si tratta di un mezzo aereo della società specializzata ch…

Pubblicato il: 04/04/2014 – 18:32
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Aree inquinate, al via il controllo aereo

REGGIO CALABRIA Un elicottero AS350 B3, con un`apparecchiatura appesa a cavi d`acciaio, sta sorvolando in questi giorni i cieli di Calabria. Si tratta di un mezzo aereo della società specializzata che per conto del ministero dell`Ambiente e dell`Arpacal è impegnata nel controllo di aree sensibili del territorio calabrese. Aree, è scritto in una nota, «indagate dall`alto attraverso l`ausilio di un gradiometro, uno strumento tridirezionale dotato di sensori magnetici ai vapori di potassio a pompaggio ottico, le cui elevate prestazioni, e la particolare configurazione dei tre sensori, permettono l`identificazione con altissima precisione delle masse metalliche sepolte». «Si tratta – ha sostenuto nella nota il presidente della quarta commissione consiliare regionale Ambiente e territorio, Gianluca Gallo – di una campagna di monitoraggio di cui, nel corso di diverse sedute della Commissione e, da ultimo, anche in seduta congiunta con la Terza Commissione, avevamo sollecitato l`avvio. Confidiamo che dagli accertamenti in corso possano emergere le risposte a tanti misteri, tali o presunti tali, che negli ultimi anni hanno interessato diversi comprensori della nostra regione». L`iniziativa rientra nel progetto per la fornitura e l`individuazione di aree potenzialmente inquinate, finanziato attraverso i fondi del Pon Sicurezza. Alle aeree inizialmente selezionate per essere sottoposte allo screening aereo l`Arpacal e la Quarta commissione avevano richiesto si aggiungessero altri lembi di territorio, ed altri ancora se ne aggiungeranno nelle settimane a venire, «alla luce delle criticità emerse negli ultimi anni dall`attento lavoro dell`Arpacal stessa o da indagini giudiziarie», precisa Gallo. L`ambito delle ricerche si è così allargato: il gradiometro è al momento impegnato a passare alle lenti dei suoi sensori una ventina di aeree sparse in tutta la Calabria, di estensione pari a circa 3.000 chilometri quadrati. La più vasta, pari a poco più di 1000 kmq, si trova nel Cosentino ed interessa i comuni affacciati lungo il corso del Crati. In essa sono ricompresi anche i centri di Cassano Ionio e Cerchiara di Calabria, nel recente passato interessati dalla presenza di siti abusive di ferriti di zinco. Nell`elenco figurano inoltre l`alto Tirreno cosentino, la piana di Lamezia, alcune zone del Crotonese e del Catanzarese, diversi centri dello Ionio reggino (tra cui Monasterace e Stilo), un`ampia porzione della piana di Gioia Tauro. «Dalle ricerche in atto – conclude Gallo – ci attendiamo chiarimenti in ordine a tanti dubbi ancora irrisolti. Nei prossimi giorni, d`intesa con la Terza Commissione presieduta dal collega Pacenza e di concerto con l`assessore regionale all`ambiente Franco Pugliano, al dirigente del settore ambiente, Bruno Gualtieri, e al direttore generale dell`Arpacal, Sabrina Santagati, porteremo avanti le iniziative già programmate, procedendo a nuove audizioni affinchè tutto avvenga nella massima trasparenza e con l`impegno ad individuare le soluzioni necessarie a garantire la tutela dell`ambiente e della salute pubblica». (0090)

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