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Ultima chiamata per la legge elettorale

REGGIO CALABRIA Le dimissioni di Scopelliti rappresentano solo uno degli ultimi atti di un “dramma” che non è ancora finito. Prima di consegnare la legislatura agli annali, il consiglio regionale è c…

Pubblicato il: 30/04/2014 – 15:20
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Ultima chiamata per la legge elettorale

REGGIO CALABRIA Le dimissioni di Scopelliti rappresentano solo uno degli ultimi atti di un “dramma” che non è ancora finito. Prima di consegnare la legislatura agli annali, il consiglio regionale è chiamato ad approvare alcuni provvedimenti istituzionali urgenti e in alcuni casi previsti dalla legge. È in programma per oggi quella che verosimilmente sarà l’ultima Conferenza dei capigruppo prima del voto, ormai quasi sicuramente slittato in autunno. Punto “caldo” dell’incontro sarà la bozza della nuova legge elettorale. Un accordo di massima c’è già: mantenimento delle preferenze, innalzamento della quota di sbarramento per le coalizioni (dall’8% attuale al 12% per come avviene a livello nazionale) e abolizione del voto disgiunto. Non si è ancora trovata la quadra sulla composizione delle circoscrizioni. Le opzioni sul piatto riguardano il ritorno ai tre vecchi collegi (Cosenza, Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Reggio Calabria) o la creazione di una circoscrizione unica regionale. I rumors danno la prima ipotesi come la più accreditata, anche perché la formazione di un unico collegio danneggerebbe la rappresentanza dei territori più piccoli come Vibo e Crotone. Un altro punto su cui tutte le forze politiche sembrano d’accordo riguarda l’inserimento di una norma che assegna al presidente della giunta regionale, o in alternativa al suo vice, la facoltà di indire le elezioni regionali. Una prerogativa, questa, finora appannaggio del prefetto di Catanzaro in quanto commissario di governo. L’introduzione di questa novità comporterebbe vantaggi di non poco conto, anche in virtù della situazione attuale. In pratica adesso sarebbe la politica a cadenzare i tempi per tornare alle urne. Un particolare non irrilevante soprattutto per il centrodestra, i cui big non hanno mai nascosto la volontà di andare al voto in autunno, quindi di non accelerare i tempi per aprire la finestra di giugno.
Talarico e gli altri rappresentanti delle forze politiche dovranno poi fissare la data per l’approvazione in seconda lettura del nuovo Statuto regionale, in base al quale la composizione del Consiglio passa da 40 a 30 membri. Una modifica resa obbligatoria da una delle disposizioni previste dalla spending review, secondo cui le regioni al di sotto dei due milioni di abitanti, come la Calabria, non possono avere più di 30 rappresentanti. Una disposizione di fronte alla quale i membri dell’Astronave hanno fatto orecchie da mercante per circa un anno, prima di essere messi con le spalle al muro dalle nuove evoluzioni politiche. Altra questione decisiva riguarda l’assestamento di bilancio. Il parlamentino dovrà necessariamente vararlo per garantire il pagamento degli stipendi dei dipendenti regionale e degli operai forestali. (0030)

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