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Campione di creatività

Il suo obiettivo è sempre quello di unire il bello al buono. E ci riesce anche bene. Luca Mazzotta, 33 anni originario di Amantea, fa della creatività la sua nota dominante quando sta dietro ai forne…

Pubblicato il: 01/05/2014 – 10:59
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Campione di creatività

Il suo obiettivo è sempre quello di unire il bello al buono. E ci riesce anche bene. Luca Mazzotta, 33 anni originario di Amantea, fa della creatività la sua nota dominante quando sta dietro ai fornelli. E non solo. A Belmonte – dove vive – nel 2013 ha deciso di aprire una pasticceria-gelateria tutta sua. Ed è campione nazionale nella gara “Gelato d’oro” dell’ultima edizione della Coppa del mondo della gelateria, uno degli eventi più attesi del Sigep, il Salone internazionale della gelateria, pasticceria e panificazione di Rimini. Ma in realtà Luca ha conquistato numerosi trofei e medaglie perché oltre a cimentarsi con i suoi cavalli di battaglia – la pasticceria e la gelateria –, ha come fiore all’occhiello le creazioni con il ghiaccio. E, come se non bastasse, decora tutto quello che gli capita sotto mano. Sempre abbinando il colore al sapore: rende artistiche le zucche e crea cestini di funghi fatti solo con pasta di pane. «Lo scorso anno – racconta – ho superato le selezioni per il Sigep e quest’anno sono diventato campione nazionale con il gusto nocciola, che è una delle mie specialità. Lo preparo con le nocciole del Piemonte e la pasta di nocciola la faccio direttamente io».
Per il Sigep è una vecchia conoscenza. Ha già vinto premi due volte consecutive per le sculture di ghiaccio. In particolare è salito sul primo gradino del podio con l’opera “Ippocampo” che gli ha assicurato un posto nel team azzurro (composto da uno scultore, un gelatiere, un cuoco e un cioccolatiere). «Ho sei medaglie d’oro – dice con un po’ di timidezza – perché ho partecipato a tanti concorsi, non solo come gelatiere, ma anche come pasticciere, decoratore e scultore di ghiaccio. Ho vinto gare di dessert e di cucina calda. E faccio anche parte di un team, il Tyrrenian, formato da quattro persone, con il quale partecipo ai concorsi».
La sua passione per il ghiaccio nasce da quella per la cucina: «La pasticceria è l’evoluzione artistica della cucina. Cerco sempre di abbinare il bello al buono: tutto quello che preparo deve essere buono da gustare e bello da guardare. Per assecondare questa esigenza ho cominciato a fare corsi di intagli, di zucchero artistico. E ho frequentato anche lezioni di sculture con il ghiaccio». Ed è stato amore a prima vista: «Organizzo prevalentemente buffet artistici, anche fuori dall’Italia: sono stato due volte in Svizzera. Così, nell’allestimento dei banchetti, mi sono accorto che serviva qualcosa da mettere sopra per creare una coreografia scenografica e per supportare le pietanze: il ghiaccio è l’ideale».
Lavorarlo, però, è faticoso: «Per blocchi di ghiaccio alti un metro e pesanti 150 chili impiego circa un’ora e mezza. Il tempo necessario varia a seconda della difficoltà del pezzo artistico. Le sculture le vendo sia a privati che a strutture alberghiere o a sale ricevimenti che me le chiedono. Con il ghiaccio si può davvero fare tutto e ogni opera è personalizzabile. È una passione diventata funzionale al mio lavoro principale e che si sta trasformando in un altro lavoro vero e proprio».
Gelato e ghiaccio vanno di pari passo: «La sezione ghiaccio è in ogni competizione che riguarda il gelato. Anche nell’ultima edizione del Sigep il ghiaccio era decorativo e una torta in gara è stata valutata anche per l’aspetto estetico». In Italia gli scultori del ghiaccio sono pochi. «In Calabria – dice Luca – penso di essere l’unico. Non siamo in tanti, una quindicina in tutto, forse perché è un lavoro faticoso per lo spostamento dei blocchi. Il ghiaccio è duro, è come se si provasse a scolpire su una pietra, infatti, alcune volte, oltre allo scalpello uso pure la motosega».
Qualche anno fa le sue sculture hanno fatto bella mostra anche in tv: «Ho partecipato alla trasmissione della Rai “Mezzogiorno in famiglia”, in cui oltre ad esporre alcune opere ne ho realizzato un’altra in diretta, un’aquila».
Quando non si diletta con il ghiaccio, si dedica ai dolci. «Una delle mie specialità – racconta – è il bocconotto. Ho rivisitato quello tipico di Amantea usando i prodotti tipici di Belmonte: il “bocconotto bellimuntise” è preparato con i fichi secchi, arancio cubettato e cioccolato bianco. È nato come un esperimento che poi è stato molto apprezzato e gradito ed è diventato un fiore all’occhiello della mia attività». E anticipa una prelibatezza: «Quest’estate proporrò questo “bocconotto bellimuntise” come gusto gelato nel quale aggiungo le noci per dare al gelato quel sapore e aspetto croccante che nel dolce è garantito dalla pasta frolla. Dopo il 24 marzo, Giornata nazionale della gelateria artigianale, riproporrò gusti e dolci fatti al Sigep, come i mignon cioccolato e gelato». Quando non prepara “dolcezze” scolpisce. E viceversa. Luca riesce a conciliare perfettamente le due passioni: «In verità, in cucina mi faccio aiutare, mentre quando devo scolpire sono solo. Prediligo la pasticceria e tra poco il gelato occuperà il 90% del mio tempo. Prossimamente con il team Italia della Sigep andremo a fare alcune dimostrazioni a Dubai e a Roma».
Ma il campione cosentino ha un sogno che spera di realizzare a breve: «Vorrei allargare la mia pasticceria a Belmonte. È un piccolo locale di 50 metri quadrati e dal momento che per fortuna l’attività va benissimo, sto cercando di ingrandirmi». Intanto Luca pensa alle creazioni: «Cerco sempre di abbinare il gelato alla pasticceria. Per Pasqua ho preparato la colomba con il gelato».

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