CATANZARO «In questa città e nella sua provincia mi sono trovato molto bene. E, adesso, posso dire di avere fatto il mio dovere avendo mobilitato per questo territorio ben 1,3 miliardi di euro». Lo ha detto il presidente dimissionario della Regione, Giuseppe Scopelliti, incontrando i giornalisti a Catanzaro per tracciare un bilancio di quanto fatto durante il suo mandato nel capoluogo e nella sua provincia. All`incontro erano presenti, tra gli altri, il commissario della Provincia, Wanda Ferro, gli assessori Domenico Tallini e Mario Caligiuri e il consigliere regionale Claudio Parente.
«Quando sono arrivato in questa città – ha aggiunto Scopelliti – l`ho fatto in punta di piedi e spero adesso di uscirne allo stesso modo. Non ho fatto vita mondana e non ho preso parte a salotti, ma ho creato rapporti istituzionali con tutti, trovando stima e considerazione. Ho avuto la soddisfazione, qualche sera addietro, di ascoltare un imprenditore catanzarese che mi ha detto: “lei è il presidente che per Catanzaro ha fatto più di tutti”».
Scopelliti ha parlato della sfida portata avanti in questi anni –per affermare – ha sostenuto – un progetto mirato a portare al centro la politica e contrastare il peso delle lobby e degli amici degli amici», e ha fornito una serie di dati concentrando l`attenzione sulle attività in materia di lavori pubblici. «Malgrado – ha detto – la giunta abbia dovuto subire con tagli pari a quasi 400 milioni di euro, siamo riusciti a mettere in campo 700 milioni di euro e ci risulta che ci siano grandi imprese nazionali che per effetto della crisi sono spinte a venire in Calabria». Grande attenzione alla sanità. «Mi sono impegnato – ha sostenuto Scopelliti – per fare di questa città il polo sanitario regionale, così come immaginato negli anni». Ha ricordato, quindi, l`impegno per la Fondazione Campanella e la riduzione del 90% del disavanzo dell`Asp, oltre al varo della Casa della salute di Chiaravalle, l`intesa tra il Bambin Gesù e l`ospedale Pugliese-Ciaccio e la firma per l`avvio del Centro protesi Inail. «L`aver agito per razionalizzare il settore sanitario – ha precisato – ci ha consentito di agire per il potenziamento di alcuni reparti negli ospedali di montagna di San Giovanni in Fiore, Soveria Mannelli, Acri e Serra San Bruno».
Nel corso dell`incontro si è parlato anche dei nuovi ospedali. «Nel 2007 – ha sottolineato Scopelliti – non c`era uno solo straccio di atto ufficiale in merito alla costruzione dei nuovi ospedali. Dal 2010 ad oggi siamo pronti a consegnare i lavori». E ancora Scopelliti ha illustrato gli interventi sul turismo, sull`occupazione e il precariato, sul tema dei rifiuti e sui trasporti, mettendo l`accento sui risultati dell`aeroporto di Lamezia Terme dove, ha rilevato, “sono stati superati i mille voli charter a stagione».
«Se non mi fossi trovato al centro di questo fuoco incrociato – ha detto ancora – avremmo ottenuto altri risultati importanti nei prossimi dieci mesi. Sono certo che avremmo vinto le elezioni regionali alla scadenza per poi consacrare i risultati ottenuti nei cinque anni successivi».
«L`ANTIMAFIA FA POLITICA»
«È un Paese allo sbando quello in cui la Commissione parlamentare antimafia fa politica. In questo senso ho apprezzato molto quanto dichiarato da Dorina Bianchi e Rosanna Scopelliti in relazione al`ultima visita dell`organismo a Reggio Calabria», ha aggiunto Scopelliti rispondendo a una domanda sulle preoccupazioni espresse dal presidente della Commissione antimafia, Rosy Bindi, e dal vice presidente, Claudio Fava, secondo cui la città non sarebbe ancora pronta per affrontare le elezioni comunali con la conseguente conclusione del periodo di commissariamento disposto dopo lo scioglimento per contiguità mafiose. «Si tratta – ha proseguito Scopelliti – dell`ultimo ed ennesimo elemento di preoccupazione che viene manifestato mentre la città di Reggio è diventata un deserto. Non so se sia possibile concedere ulteriori proroghe commissariali. Forse, chissà, qualche esponente del Pd, o della sinistra, non è ancora pronto per vincere le elezioni e pensa a una proroga della scadenza. Certo, il reggino non è stanco di questa situazione, è di più». (0040)
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