È da irresponsabili alimentare lo scontro nel Pd
Pensavamo che il congresso regionale si fosse concluso il 23 febbraio con l`elezione di Magorno a segretario regionale, invece, qualcuno pensa di trasformare il Pd in Calabria in un assise permanente…

Pensavamo che il congresso regionale si fosse concluso il 23 febbraio con l`elezione di Magorno a segretario regionale, invece, qualcuno pensa di trasformare il Pd in Calabria in un assise permanente congressuale. E tutto questo nonostante la venuta del vicesegretario nazionale Guerini in Calabria che ha espressamente ammonito il partito a non riporoporre gli abusati schemi congressuali per affrontare la complessità della fase che dovrà affrontare il Pd in Calabria nei prossimi mesi. Alla luce di tutto questo ed a meno di tre settimane dal voto europeo ed amministrativo è da irresponsabili riproporre ed alimentare lo scontro tra le vecchie mozioni congressuali, soprattutto dopo che a livello nazionale quelle stesse mozioni e sensibilità si stanno strutturando ed organizzando in modo diverso, prendendo atto del risultato congressuale. Sottolineare l`inadeguatezza delle candidature europee calabresi e rifiutarsi, all`ultimo momento, come ha fatto l`area Cuperlo a non concorrere con proprie candidature a rafforzare la lista, è prova a dir poco di infantilismo politico e di mancanza di responsabilità. Costatare con logica notarile, di parte terza, il rischio di “non arrivare nemmeno sul podio dei partiti più votati”, oppure sottolineare che “i grillini prenderanno certamente più voti di noi”, e non preoccuparsi delle conseguenze che un ipotesi sciagurata di questo tipo provocherà in Calabria, a partire dalle prossime ed imminenti elezioni regionali, pone una riflessione seria sulle classi dirigenti del PD calabrese. Veramente qualcuno può pensare che le elezioni regionali in Calabria si possano vincere dopo avere subito una batosta elettorale alle europee? Veramente possiamo pensare di attirare forze nuove ed energie fresche, creare alleanze politiche e sociali ampie, se il Pd in Calabria diventa una forza residuale? Ancora una volta possiamo fare prevalere la logica minoritaria e suicida del meno siamo e meglio stiamo per garantirsi il controllo del partito? Diventare maggioranza in un partito di questo tipo, può rappresentare un obiettivo politico serio per classi dirigenti che dovrebbero avere l`ambizione di governare la Calabria per invertire la crisi drammatica e preoccupante che colpisce la nostra Regione e dare speranze e prospettive credibili ai calabresi? È necessario, quindi, aprire la sfida, su un terreno nuovo, tra classi dirigenti dello stesso partito.
La sfida è come costruiamo proposte e programmi credibili ed alleanze politiche e sociali ampie e coerenti, come riusciamo a rappresentare agli occhi dei calabresi un partito ed una coalizione credibile sul terreno della discontinuità con il passato. Veramente pensiamo di poter recuperare i ritardi ed i guasti del passato, la percezione agli occhi dei calabresi di un certo consociativismo politico ed istituzionale, agitando le necessarie dimissioni di scopelliti o stabilendo la data delle primarie? La sfida interna è tutta politica. È di egemonia, e sarebbe miope e preoccupante procedere a vista senza una visione strategica per la Calabria, nascondendoci dietro nomi che, se pure autorevoli, di per se non sono sufficienti a colmare limiti e ritardi accumulati negli anni. Per carità di patria consiglieremo a tutti di evitare di riproporre e di agitare, ad uso di parte, il negativo e drammatico periodo del commissariamento. Se rinunciassimo al nostro senso di responsabilità ed alla sfida impegnativa di costruire in Calabria un Pd forte, credibile, autorevole e di governo saremmo molto intrigati ad una discussione sul passato, sulle responsabilità gravi e personali di gruppi dirigenti sempre più rinsecchiti ed autoreferenziali, il cui unico impegno è stato quello di mantenere i propri ruoli di potere. Molto ed in maniera circostanziata, sulle responsabilità del passato, l`abbiamo detto durante il periodo congressuale e per quanto ci riguarda quella fase è finita. La sfida di oggi, che ci interessa, è in positivo sul Pd e sulla Calabria.
*Corrente politica del Pd calabrese