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Gasparri: «Forza Italia locomotiva del centrodestra»

REGGIO CALABRIA Sceglie la terrazza del Grand Hotel Excelsior e non la piazza, il partito di Forza Italia per chiudere la campagna elettorale per le europee a Reggio. Un appuntamento che in realtà –…

Pubblicato il: 22/05/2014 – 22:00
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Gasparri: «Forza Italia locomotiva del centrodestra»

REGGIO CALABRIA Sceglie la terrazza del Grand Hotel Excelsior e non la piazza, il partito di Forza Italia per chiudere la campagna elettorale per le europee a Reggio. Un appuntamento che in realtà – soprattutto per gli esponenti calabresi del partito di Silvio Berlusconi – ha il sapore di un derby tutto interno al centrodestra al termine del quale saranno anche i voti rimediati nella tornata elettorale del prossimo 25 maggio a stabilire chi fra Forza Italia e Nuovo Centrodestra, potrà definirsi l’erede del Popolo della Libertà. Ma a sgombrare il campo da ogni possibile equivoco ci pensa anche il senatore Maurizio Gasparri, un tempo mentore dell’ex governatore Scopelliti, “tradito” dall’adesione di quest’ultimo al Ncd. «È un momento difficile. Ci aspettano mesi in cui, come centrodestra, riapriremo un cantiere e la locomotiva per vincere in Calabria sarà Forza Italia. Certamente terremo conto di tanti errori e tante amarezze che negli ultimi tempi ci sono stati. Ma noi non ci rassegniamo mai. Per la leadership ne discuteremo dopo». Decisamente più duri ed espliciti sono però gli esponenti locali di Forza Italia – dalla coordinatrice regionale Iole Santelli, al collega del provinciale Roy Biasi, dal vicepresidente del consiglio regionale Alessandro Nicolò, fino al presidente della Provincia Giuseppe Raffa – che all’indirizzo degli “scopellitiani” lanciano bordate pesantissime, che strappano applausi in platea. E se la Santelli sottolinea che, appoggiando il governo di Letta prima e di un Matteo Renzi definito “confuso” dopo, “hanno provocato la bancarotta delle famiglie italiane, ma magari hanno beneficiato alcune famiglie specifiche tocca a Roy Biasi affondare il colpo. “Votare per loro è votare per i Giuda, per i traditori. Si sono presentati come il partito delle mani pulite e sono il partito con la più alta percentuale di indagati”, dice il coordinatore provinciale di Forza Italia, che incalza “dovremmo votare per chi con una mano firma i decreti di scioglimento e con l’altra la candidatura di chi ha sciolto?”. Ma è l’attuale presidente della Provincia di Reggio Calabria – negli ultimi anni oggetto di durissimi attacchi dall’area di Scopelliti prima e dal Nuovo Centrodestra poi – a sferrare il colpo più duro, accusando gli ex compagni di partito di avergli messo i bastoni tra le ruote tanto da ostacolarne la corsa all’assemblea provinciale. “Vergogna”, tuona Raffa, strappando applausi e urla dalla platea. Non mancano certo le bordate al Pd di Matteo Renzi, che a dire dei forzisti fino ad oggi ha promesso, ma “adesso comincia il secondo tempo della partita”, né a Grillo “il re dei boia”, secondo Biasi. Ma il vero obiettivo sono e rimangono i transfughi del Nuovo Centrodestra, contro i quali gli azzurri reclamano un voto utile, procacciato – spiega la Santelli – anche nei giorni di silenzio elettorale, usando il telefono e chiamando partenti e amici. L’Europa – in fin dei conti – rimane sullo sfondo. Ci prova a parlarne il candidato calabrese di Forza Italia, Santo Mercuri, che con ansia da neofita – “l’8 marzo non sapevo neanche che mi sarei lanciato in politica”, confessa – rischia anche l’incidente diplomatico “mi aspettavo una maggiore vicinanza da parte del partito ma non c’è stata”, rivela. Un’affermazione che fa saltare sulla sedia gli alti papaveri degli azzurri che gli siedono accanto, ma viene di fatto ignorata dalla platea che si scalda solo quando i toni si alzano e si spara ad alzo zero sugli ex amici poi confluiti in Ncd. Ci prova Biasi a rimettere al centro le tematiche europee ricordando che “votare Renzi, significa appoggiare Shultz in Europa, che il nostro presidente del consiglio Berlusconi aveva apostrofato in maniera colorita e ne aveva ben donde”, lo accenna Nicolò che elenca i punti cardine del programma di Forza Italia alle europee – abolizione del fiscal compact, rinegoziazione dei trattati e dei vincoli sul bilancio ed adozione degli Eurobond – ma tocca a Gasparri chiarire infine i termini della questione «con il voto a Forza Italia saremo l’ago della bilancia per determinare la maggioranza nel Parlamento europeo e quindi condizionare le scelte e correggere il fiscal compact e politiche troppe serve che hanno messo in ginocchio le aree più deboli del continente. L’Italia deve essere più determinata in Europa. Forza Italia ha affrontato molte vertenze e probabilmente Berlusconi forse ora sta pagando anche un prezzo». Affermazioni che sembrano confermare che in fondo questa tornata elettorale destinata a scegliere i rappresentanti italiani al Parlamento europeo è paradossalmente solo l’agone destinato a decidere una partita tutta italiana, ma – forse – non solo interna al centrodestra. . Operazioni che Forza Italia dovrebbe portare a termine ponendo una questione importante dentro al Partito popolare europeo. Non una cosa da poco, considerando che il candidato di quel gruppo alla presidenza della Commissione europea si chiama Jean-Claude Juncker ed è, uno dei pochi, a non voler modificare, ad esempio, il fiscal compact. Si chiude anche per Forza Italia una campagna elettorale, esasperata nei toni e, probabilmente, dominata dalle rivalità interne. La resa dei conti è comunque vicina. (0050)

Alessia Candito

 

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