"Rimborsopoli", sotto inchiesta tutto il Consiglio

REGGIO CALABRIA Spuntano i nomi degli altri consiglieri regionali indagati per il caso “Rimborsopoli”. Altri 30 membri dell’assemblea che si sommano ai 10 capigruppo già raggiunti da avviso di garanzia, su un totale di 50 componenti. L’indagine riguarda le spese pazze delle varie formazioni politiche, che avrebbero usato i fondi pubblici per attività che di istituzionale non hanno proprio nulla. Oltre alla Procura, anche la Corte dei conti avrebbe puntato l’attenzione su quanto accade nelle stanze dell’Astronave calabrese. Una nota firmata dal presidente della sezione regionale di controllo, Roberto Tabbita, indirizzata al presidente del Consiglio Francesco Talarico, conterrebbe rilievi relativi a tutti e dieci i gruppi di Palazzo Campanella a cui, a vario titolo e per importi differenti, verrebbe chiesto conto di alcune spese sostenute nell’arco del 2013. Già, Talarico. Tra gli indagati ci sarebbe anche lui, più esponenti di entrambi gli schieramenti che formano l’assemblea legislativa: per l’Ncd i senatori Pietro Aiello e Antonio Caridi, il segretario-questore Giovanni Nucera, Fausto Orsomarso, Nazzareno Salerno, Rosario Mirabelli; per Fi il capogruppo Ennio Morrone, il vicepresidente del Consiglio Alessandro Nicolò, Giuseppe Caputo, Mario Magno, Salvatore Pacenza. Ci sono anche i membri della lista Scopelliti presidente: Alfonso Grillo, Candeloro Imbalzano, Salvatore Magarò e Claudio Parente; oltre a esponenti dell’Udc come Gianluca Gallo e Ottavio Bruni. Molti i rappresentanti del Pd, tra cui il secondo vicepresidente Pietro Amato, gli attuali parlamentari Demetrio Battaglia e Bruno Censore, Mario Franchino, Carlo Guccione, Mario Maiolo, Nicola Adamo, Antonio Scalzo e Francesco Sulla. Nella lista degli indagati figurerebbero anche il deputato Ferdinando Aiello (Sel, ora Pd), Domenico Talarico e Giuseppe Giordano dell’Idv. Infine il collaboratore della commissione Bilancio Giovanni Antonio Raso.