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Storace: «In Calabria vogliono votare nel 2015»

LAMEZIA TERME «Anziché le primarie, fra poco si ricorrerà alle falsarie, ovvero come ingannare il prossimo fingendo di fare il proprio dovere. Spero che non sia vero, ma più di un amico mi dice che…

Pubblicato il: 10/06/2014 – 22:00
Storace: «In Calabria vogliono votare nel 2015»

LAMEZIA TERME «Anziché le primarie, fra poco si ricorrerà alle falsarie, ovvero come ingannare il prossimo fingendo di fare il proprio dovere. Spero che non sia vero, ma più di un amico mi dice che al consiglio regionale della Calabria stiano brigando per evitare le elezioni in autunno dopo le dimissioni per condanna del presidente Scopelliti». Lo scrive il leader de La Destra, Francesco Storace, sul sito del partito ed in un editoriale sul Giornale d’Italia. «Un mio caro amico, che conosce le cose politiche di quella regione – aggiunge Storace – mi ha messo la pulce nell’orecchio. Ho chiesto conferme in giro a vari esponenti politici locali e pare che sia andata proprio così. Prima delle elezioni bisognava ridurre a trenta il numero dei consiglieri e varare la nuova legge elettorale. Detto fatto. Apparentemente tutto a posto. La stranezza sta però nella non casuale circostanza che è stata approvata una legge elettorale pesantemente incostituzionale che costringerebbe il governo a rispedirla al mittente invocando il giudizio della Consulta: e sarà evidente che non potrà essere usata per le elezioni regionali, che saranno quindi differite al prossimo anno. Il piano è stato ben congegnato tra vari gruppi consiliari, sia di maggioranza che di opposizione, al solo scopo di garantirsi una sopravvivenza ben remunerata di qui al momento del confronto elettorale».
«Del resto – sostiene ancora Storace – se si piazza uno sbarramento di coalizione addirittura al 15 per cento, se si ignora bellamente che le province sono cinque e non tre e che la preferenza di genere si sta facendo strada ovunque, è chiaro che si è mandato un segnale inequivocabile: la legge è quella approvata dai 50, e non trenta, consiglieri uscenti, che non hanno alcuna voglia di sloggiare. Se il governo non la impugna, bisogna attendere una legge nuova. Si è inventata perfino la figura del consigliere supplente. Se un eletto va a fare l’assessore, si sospende da consigliere e subentra il primo dei non eletti, che rimane in carica fino a che non termina l’incarico di giunta. In pratica, sarebbe come se un deputato che diventa ministro dovesse lasciare il posto a chi viene dopo di lui. Credo che si tratti di una previsione legislativa davvero ridicola».
«La realtà – conclude il leader de La Destra – è che è stata fatta una legge su misura dell’esistente e questo è molto grave. Quel che resta della maggioranza di centrodestra in Calabria abbia un salutare ripensamento rispetto a una legge scritta assieme all’opposizione. Le elezioni rappresentano un momento importante nella vita di un popolo: è sbagliato introdurre regole del gioco palesemente fasulle». (0030)

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