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ROGO AL CAMPO | Rom in attesa della tendopoli

COSENZA Sono passati dieci giorni dal rogo del campo rom e ancora l’emergenza non pare risolta. Infatti, una parte della comunità che abitava il villaggio abusivo sorto sulla sponda del fiume ha tr…

Pubblicato il: 13/06/2014 – 17:12
ROGO AL CAMPO | Rom in attesa della tendopoli

COSENZA Sono passati dieci giorni dal rogo del campo rom e ancora l’emergenza non pare risolta. Infatti, una parte della comunità che abitava il villaggio abusivo sorto sulla sponda del fiume ha trovato ospitalità nel Ferrhotel, mentre molti altri che, come spiega l’assessore Manfredo Piazza, «non hanno voluto accettare le soluzioni che il Comune aveva loro proposto», sono rimasti a dormire nelle macchine. Nel frattempo il Comune ha programmato due iniziative, una che ha lo scopo di organizzare nelle vicinanze della stazione un campo attrezzato, per adesso con una tendopoli, e successivamente con la costruzione di un vero villaggio. L’altra iniziativa riguarda invece la bonifica dell’area dove finora erano le baracche. A questo scopo, con carattere d’urgenza, il Comune ha provveduto ad assegnare con affidamento diretto alla ditta Cmt Amendola Francesco l’incarico di provvedere e l’impresa, che per il lavoro percepirà 40mila euro più Iva, ha già inviato le ruspe sul luogo. «I lavori sono già stati avviati», conferma l’assessore Piazza, che spiega come le ruspe non solo faranno pulizia delle macerie rimaste dopo l’incendio, ma stiano anche alzando degli alti cumuli di terra per «impedire che nei giorni a venire i rom riedifichino le baracche». Infatti non è un segreto che il sindaco Occhiuto vuole cogliere l’occasione per affrontare e risolvere una volta per tutte la situazione, avendo già da tempo in animo di attuare lo sgombero. Ma se le ruspe sono già alacremente al lavoro, non uguale tempestività caratterizza la nascita della tendopoli, al punto che se non si vogliono lasciare senza un tetto – pur se precario – le famiglie che ancora abitano lungo il fiume, il lavoro di bonifica dovrà fermarsi e attendere. Delle tende infatti non c’è notizia, benché un ottimista Occhiuto, in visita al sito che vedrà la nascita del nuovo campo, avesse annunciato poco dopo il rogo che «in due giorni» sarebbero state montate.
Quell’errore di valutazione è da imputarsi anche alla latitanza della Protezione civile regionale, che ha fatto mancare il suo sostegno logistico. Anche il Moci, l’associazione che da sempre assieme ad altri gruppi segue la vicenda dei rom, si dice certo che i lavori di bonifica saranno interrotti e riprenderanno solo quando la tendopoli sarà realizzata. Comunque sia, il Comune, anche nelle parole dell’assessore Piazza, ha deciso di mostrare i muscoli, «dimostrando ai rom che non ci credessero che questa volta si fa sul serio», anche procedendo a un nuovo censimento delle persone che abitavano nelle baracche, compito piuttosto lungo e che potrebbe prendere parecchio tempo. Dunque si resta in attesa dell’arrivo delle tende e soprattutto che la Protezione civile dopo dia la sua approvazione al “fai da te” di Palazzo dei Bruzi, cosa che, dato il clima di mancata collaborazione, non è certissima. La sola cosa certa sono i 250 pasti forniti dall’Oasi di San Francesco, servizio che nelle parole dell’assessore costa circa mille euro al giorno. (0070)

Michele Giacomantonio

m.giacomantonio@corrierecal.it

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