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Il centrosinistra riparte dai movimenti

FALERNA Ufficialmente si tratta di un’associazione che intende occuparsi in via primaria di assistenza medico-sociale e di sostegno alle persone disagiate. Più concretamente “Prospettive Future”, i…

Pubblicato il: 14/06/2014 – 12:34
Il centrosinistra riparte dai movimenti

FALERNA Ufficialmente si tratta di un’associazione che intende occuparsi in via primaria di assistenza medico-sociale e di sostegno alle persone disagiate. Più concretamente “Prospettive Future”, il movimento presentato stamane a Falerna dal medico Massimo Misiti (nelle scorse settimane si era ventilata per lui una candidatura alle europee con la lista Tsipras), si pone come strumento per ridurre il divario tra politica e società civile. Se l’ortopedico e i suoi compagni di avventura scenderanno in campo alle prossime regionali, si vedrà. L’orizzonte a cui guardare è sicuramente quello del centrosinistra, «ma senza schemi rigidi». Un modo soft per dire che i promotori di questo nuovo movimento – in maggioranza operatori del mondo della sanità calabrese – non sono interessati a partecipare alle lotte intestine che animano i partiti. E non è un caso che uno degli interventi più apprezzati sia quello di Pippo Callipo, che propone una confederazione delle associazioni che vogliono cambiare le cose in Calabria. Magari partendo proprio da una sinergia tra “Prospettive Future” – movimento a cui Callipo dichiara di voler aderire – e “Io Resto in Calabria”, l’associazione che nel 2010 sostenne la corsa a governatore dell’imprenditore vibonese.
Quell’esperienza appartiene ormai al passato, e non è questo che Callipo vuole riproporre. Certo, il suo sembra più il tentativo di rivendicare uno spazio per un polo civico distante dai partiti tradizionali che un endorsement nei confronti del centrosinistra. Ma non è questo il punto fondamentale. La priorità, semmai, è rappresentata dalla lotta ad nemici che ancora oggi «non fanno uscire la Calabria – afferma l’ex presidente di Confindustria Calabria – da questa cappa di sudditanza psicologica che frena ogni ipotesi di sviluppo». Il primo, quello più temibile è una «burocrazia malata», quella che Callipo definisce «la mafia con la penna». La svolta è possibile, insomma. A patto che qualcuno inizi a lavorare «per spezzare le catene» che tengono prigioniera questa regione.
«E a patto – aggiunge ancora Misiti – che si cominci da un’amministrazione pubblica efficiente, onesta, non legata al mercimonio del politico del momento». Rinnovamento e innovazione «chiedendo a coloro che per cultura, competenza e integrità sono in grado di raccogliere questa sfida di proporsi come paladini di una regione fino ad ora vituperata e osteggiata nella crescita del solito malaffare».
In platea ascoltano con attenzione parlamentari – Franco Bruno (Api) e Ferdinando Aiello (Pd) – e altri amministratori locali espressione di partiti del centrosinistra. I big non intervengono, il resto del dibattito è occupato dagli interventi di semplici simpatizzanti del movimento. Che vuole mettere radici in tutta la Calabria. Giù dal palco, è sempre Misiti a indicare la rotta: «La nostra sarà una campagna elettorale in cui creeremo sin da subito i laboratori di ascolto delle varie ed attuali problematiche attuali delle province con report di ascolto e proposte concrete di soluzioni con l’obiettivo di ricreare un rapporto di fiducia». Quel rapporto di fiducia con la gente che il centrosinistra calabrese sembra aver perso ormai da anni.

Antonio Ricchio

a.ricchio@corrierecal.it

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