COSENZA Puntare sul Piano Città per tornare a crescere: è questa la strada da seguire per rilanciare l’economia, secondo il presidente dei costruttori cosentini Giovan Battista Perciaccante, che nei giorni scorsi ha partecipato al confronto nazionale tra istituzioni e imprese sull’andamento del settore, promosso, come ogni anno, dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili.
«L’edilizia – afferma Perciaccante – continua ad avere un effetto moltiplicatore sull’economia senza paragoni considerato che un miliardo investito nel comparto genera una ricaduta complessiva di 3.3 miliardi e crea 17mila posti di lavoro. Se non si vuole uno sviluppo di corto respiro, occorre puntare con decisione su nuovi modelli qualitativi che sappiano dare risposta e soddisfazione alle esigenze di equilibrio dell’uomo con la natura. Rigenerazione urbana e riqualificazione del patrimonio, sostenibilità ambientale e sicurezza strutturale, qualità energetica, architettonica e urbana, vivibilità, riduzione del consumo di suolo, dovranno diventare sempre più le nuove frontiere del settore. La vera innovazione sarà, infatti, associare le trasformazioni con una qualificazione sostenibile del territorio».
I costruttori cosentini propongono che sia data pratica attuazione non solo alla “rottamazione” delle opere abusive, ma anche, attraverso l’individuazione di forme di incentivazione urbanistica e finanziaria ad hoc, alla eliminazione o riconversione delle opere incongrue, mettendo a punto una politica di impulsi tale da rendere conveniente la sostituzione della edilizia popolare fatiscente, di quella legale ma selvaggia, ed infine di quella abusiva sanata.
«Si tratta – continua il presidente della Sezione Edile Ance di Confindustria Cosenza – di riconvertire almeno una parte di questa immensa volumetria di scarso valore commerciale in una grande risorsa economica utilizzabile per la riqualificazione del territorio nella rigorosa promozione della qualità dei servizi. Senza dimenticare che il mercato della rigenerazione comporterà l’utilizzo di nuovi materiali, nuove tecnologie e sistemi costruttivi integrati, più prestanti e durevoli. Ciò darà nuovo impulso al sistema della ricerca in Calabria, che si troverà a dover sviluppare tecnologie specifiche e materiali con performance più elevate, che permettano di rispondere ai requisiti con soluzioni efficienti ed economiche. Una strategia questa, che non deve limitarsi alle attività di riqualificazione di singoli edifici, ma che deve prevedere scelte che si indirizzino su una scala di area vasta e che portino alla creazione di vere e proprie ‘Smart City’ con elevati standard di qualità della vita».
Un progetto, quello della smart city, che piace ai costruttori edili della provincia di Cosenza perché mette al centro l’uomo, cercando di semplificargli la vita nelle abitazioni, negli uffici e nei luoghi pubblici e perché punta, al contempo, alla valorizzazione dei centri storici, che, purtroppo, presentano un diffuso degrado fisico, cui si accompagna il più delle volte un altrettanto grave malessere sociale. «Rafforzare l’identità di questi centri storici – conclude Perciaccante, presente all’assise nazionale dell’Ance con il presidente di Confindustria Cosenza Natale Mazzuca ed il direttore Rosario Branda – significa rendere le città che li ospitano sempre più attrattive e vivibili. In tal senso non dobbiamo lasciarci sfuggire l’opportunità che ci viene offerta dai fondi comunitari 2014-2020, che prevedono la destinazione di risorse cospicue al Piano Città. E’ una occasione da non perdere, forse l’ultima disponibile, se si vuole sperare di coniugare gli obiettivi primari di proteggere e modernizzare il territorio e di incidere realmente ed in maniera efficace su reddito e occupazione, rilanciando l’economia locale grazie al ruolo di traino che può svolgere il settore edile». (0070)
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