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Cantieri chiusi e poi riaperti sull'A3

Caro direttore, faccio seguito ad una mia precedente lettera, pubblicata da questo giornale il 25 marzo 2014, nella quale denunciavo i colpevoli silenzi delle istituzioni calabresi, delle locali clas…

Pubblicato il: 24/06/2014 – 9:50
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Caro direttore, faccio seguito ad una mia precedente lettera, pubblicata da questo giornale il 25 marzo 2014, nella quale denunciavo i colpevoli silenzi delle istituzioni calabresi, delle locali classi dirigenti e la assoluta inadeguatezza dei vertici dell’Anas rispetto alla grave dichiarazione dell’ad dell’impresa Impregilo, Pietro Salini, con la quale si affermava che «la Calabria è una area del Paese completamente priva di controllo della legalità». La lettera di cui sopra , tra gli altri, venne inviata anche all’Anas e a tutt’oggi non è pervenuta alcuna risposta. Nei giorni scorsi, percorrendo la Sa-Rc, nel tratto Campotenese Castrovillari sono incappato nell’abituale disagio dei lavori in corso. Facendo “la coda”, mi sono ricordato che il tratto medesimo risultava già completato e inaugurato circa un anno fa, alla presenza di tante autorità e rappresentanze politiche ed istituzionali, tra cui spiccavano l’ex governatore della Calabria Scopelliti, oltre ai vertici dell’Anas con alla testa Ciucci. Di più, all’impresa costruttrice fu corrisposto un lauto premio per la consegna anticipata dell’opera, un anno e mezzo prima. Un tentativo di rivincita dell’Anas a fronte delle numerose critiche che gli erano piovute addosso per i tanti ingiustificati ritardi e contrattempi nella esecuzione dei lavori sulla A3. Invece, in tale circostanza il dottor Ciucci esibiva l’esecuzione dei lavori di ammodernamento di 11 km di autostrada in appena un anno. Resta da comprendere per quali ragioni, evidentemente estranee alle opere, gli altri tratti non siano stati completati nei tempi di contratto. Ora, di opere consegnate anticipatamente, soprattutto a queste latitudini, non è che ve ne siano molte, da qui la mia curiosità a comprendere meglio le ragioni di questo nuovo intervento. Conta molto anche una certa idea civica di cittadinanza e anche un soggettivo interesse tecnico per la mia esperienza professionale di ingegnere. Con i nuovi lavori si sta procedendo all’asportazione del manto bituminoso sui viadotti ricadenti nel tratto in questione, con gli inevitabili disagi prodotti sulla utenza attraverso restringimenti di carreggiata e deviazioni. Sembrerebbe che la necessità di tali lavori sia motivata da errori esecutivi e procedurali della precedente fase realizzativa. Parrebbe che non si sia proceduto alla esecuzione delle preventive opere di impermeabilizzazione. Come si può? Una domanda alla quale va data subito una risposta . Mi auguro che le ragioni siano altre , altrimenti le conseguenze immediate non sarebbero certo lievi e ancora una volta evidenzierebbero le gravi responsabilità dell’Anas a cui compete l’istituto della direzione dei lavori, la quale certifica la completa esecuzione delle opere “a perfetta regola d’arte”. Si badi bene, che in tal caso non ci troveremmo di fronte ad un vuoto normativo o ad un problema di interpretazione, la legge è chiarissima e va solo applicata. In altri termini la Direzione dei lavori è un compito delicato complementare alla esecuzione dei lavori, che se non viene eseguito le conseguenze possono essere disastrose. Una vicenda che merita un approfondimento, che rischia di implementare i dubbi sulla funzione dell’Anas e su quanto sia decisivo il suo ruolo nel determinare il contesto denunciato dall’ad Salini sulla specificità di quest’area per la assoluta assenza di controlli di legalità.

 

*Vicesegretario Pd Calabria

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