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Il governo dà una mano al Marrelli hospital

CROTONE Un decreto legge del governo apre un’autostrada per il Marrelli hospital. Basta un articolo – una banale semplificazione amministrativa – per cambiare la programmazione nel settore della sa…

Pubblicato il: 27/06/2014 – 9:27
Il governo dà una mano al Marrelli hospital

CROTONE Un decreto legge del governo apre un’autostrada per il Marrelli hospital. Basta un articolo – una banale semplificazione amministrativa – per cambiare la programmazione nel settore della salute. Ne dà notizia il Sole 24 Ore. E anche il giornale di Confindustria, forse, entrerà da oggi nel novero dei nemici dell’imprenditore crotonese. Che pare avere, al contrario, qualche amico nell’esecutivo nazionale, settore sanità. Che è affidato a Beatrice Lorenzin, vicinissima all’ex governatore Giuseppe Scopelliti, a sua volta vicino ad Antonella Stasi, moglie di Massimo Marrelli, l’imprenditore che ha messo in piedi l’hospital.
Ma veniamo alla modifica introdotta dal decreto legge 90 del 2014. Un po’ di burocratese: il comma 2 dell’articolo 27 cancella il comma 3 dell’articolo 8-ter del decreto legislativo numero 502 del 1992. Messa così non si capisce nulla. E viene il dubbio che lo scopo sia proprio questo. Nell’articolo cancellato, però, si indica come condizione necessaria per la realizzazione di strutture socio-sanitarie, il rilascio da parte della Regione della certificazione di compatibilità del progetto, riferita al fabbisogno complessivo e alla localizzazione territoriale della struttura da realizzare, in funzione della presenza di attività analoghe sul territorio regionale. Il codicillo spiega bene che quell’attestazione è indispensabile, altrimenti il rilascio del permesso a costruire è impossibile. È per questo motivo che la pratica del Marrelli hospital è rimbalzata davanti alla commissione che si occupa degli accreditamenti (è cura dell’Asp di Reggio Calabria), prima che questa venisse azzerata: la struttura non avrebbe mai potuto avere il permesso, perché la Regione non ha individuato il fabbisogno complessivo.
La nuova indicazione del governo, però, di fatto liberalizzerebbe  la realizzazione delle strutture, rendendo inutile la programmazione regionale. Una contraddizione, spiega il Sole 24 Ore, «rispetto al provvedimento autorizzatorio all’esercizio dell’attività».
Si potrebbe costruire dove si vuole, anche senza la certezza di esercitare l’attività, cosa che dipende da un’autorizzazione specifica, basata sui requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi e sulla compatibilità con il fabbisogno complessivo e la distribuzione delle strutture già esistenti.
E qui veniamo alla struttura sanitaria del Crotonese, la cui pratica si è bloccata sull’autorizzazione, negata per la mancanza dei presupposti e di alcuni documenti. Le carte del Marrelli hospital – come per tutte le altre cliniche del Crotonese – sono finite negli uffici della Commissione aziendale per l’autorizzazione e l’accreditamento dell’Asp di Reggio Calabria (che si occupa delle autorizzazioni richieste a Crotone). A quel punto è stata un’escalation: il gruppo di lavoro ha chiesto ai proprietari di fornire alcuni documenti mancanti, gli atti non sono arrivati o sono stati considerati insufficienti, Massimo Marrelli (direttore sanitario della struttura) si è arrabbiato non poco e la Commissione è stata azzerata. I vertici dell’Asp di Reggio Calabria l’hanno revocata e ne hanno messa in piedi una nuova di zecca. L’oggetto del contendere era proprio quell’autorizzazione mancante, impossibile da recuperare perché la Regione non ha mai formalizzato il fabbisogno della rete assistenziale. Adesso la strada è in discesa. A volte bastano poche righe. (0020)

 

Pablo Petrasso

p.petrasso@corrierecal.it

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