RENDE Il primo consiglio comunale di Rende nell’era successiva all’egemonia di Principe vede una sala piena di cittadini, tutti schierati con la coalizione vincente, rumorosi o plaudenti a seconda di chi prende la parola tra gli eletti. C’è una non celata aria di rivincita che si manifesta palesemente negli interventi della maggioranza, che però promette, come vuole la liturgia, “apertura nei confronti delle proposte dell’opposizione”. E c’è risentimento e ancora stupore tra gli sconfitti per la botta presa, stemperata anche in questo caso dalla promessa, pure rituale, di «disponibilità al dialogo». Ma questo era il giorno dell’insediamento, del giuramenti del sindaco e dell’elezione di alcune fondamentali figure interne al consiglio.
Diventa presidente dell’assemblea comunale Annamaria Artese, come ampiamente annunciato dai rumors che hanno preceduto la sua elezione ottenuta con 16 voti. Impassibile e solo alla fine sorridente la Artese ha ascoltato il lungo pronunciare del suo nome fino alla proclamazione, come chi immaginava il modo in cui sarebbero andate le cose, mentre al ruolo di vicepresidenti sono stati eletti Gaetano Morrone e Alessandro De Rango. Il neosindaco Manna, appena dopo il giuramento ha voluto nel suo primo intervento ribadire che la giunta è il frutto del lavoro maturato nel suo Laboratorio civico, quasi volesse ancora confermare una ipotetica distanza dai partiti. Poi i riferimenti al passato recente, alla gestione commissariale causata «dai ben noti fatti», alle «criticità di bilancio e alla massa debitoria». Che per Manna e la sua giunta questo inizio rappresenti un nuovo ciclo si coglie anche dall’idea del sindaco di immaginare questa fase come «una costituente per Rende», un punto di ripartenza, l’avvio di un tempo nuovo. Ed è in questo clima che Manna snocciola i nomi della sua squadra, partendo da Ida Bozzo, assessore alle Politiche sociali, Francesco D’Ippolito, che va a guidare l’assessorato alle Politiche comunitarie, ai Trasporti, Polizia municipale, Ambiente, Energia, Risorse idriche e all’Edilizia popolare ed agevolata. Nella squadra c’è spazio anche Vincenzo Pezzi, docente Unical, a cui vanno le deleghe ai Rapporti con l’università, Politiche giovanili, Risorse comunitarie e Sviluppo delle aree industriali. A lui dovrebbe andare anche il ruolo di vicesindaco, incarico che ancora Manna non ha assegnato. Poi la dirigente regionale Pia Santelli, con deleghe ai Lavori pubblici, alla Manutenzione e all’Area urbana. Al Bilancio va Antonio Crusco, un passato da manager della sanità regionale ai tempi del centro destra di Chiaravalloti. E ancora Vittorio Toscano, assessore al Turismo, Cultura e Spettacoli ed Eventi e infine Marina Pasqua, cui vanno le deleghe al Centro storico, all’Associazionismo e Protezione civile e alle Pari opportunità. Restano così per adesso nelle mani del sindaco Manna le altre deleghe all’Urbanistica e alla Sanità.
Michele Giacomantonio
m.giacomantonio@corrierecal.it
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