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Lo scontro con il ministero e la nomina all’Asp di Cosenza

CATANZARO Cosa c’è dietro lo scontro sugli atti “irricevibili” firmati dall’ex presidente della giunta regionale come commissario al Piano di rientro? Una parte della sfida è politica e vede contra…

Pubblicato il: 01/07/2014 – 11:44
Lo scontro con il ministero e la nomina all’Asp di Cosenza

CATANZARO Cosa c’è dietro lo scontro sugli atti “irricevibili” firmati dall’ex presidente della giunta regionale come commissario al Piano di rientro? Una parte della sfida è politica e vede contrapposti – come capita da mesi, ma soprattutto dopo il flop dell’ex governatore alle europee – i nemici-alleati Scopelliti e Gentile. Peppe vorrebbe chiudere la sua esperienza portando a termine la revoca di Gianfranco Scarpelli da direttore generale dell’Asp di Cosenza. Manca soltanto un passaggio: un decreto firmato da Scopelliti come commissario nel quale si dispone la nomina di Alessandro Moretti al posto dell’attuale dg. Decreto che sarebbe stato già predisposto e congelato dopo che il ministero della Sanità ha stoppato l’azione dell’ex governatore, dichiarando nulli gli ultimi due decreti siglati.
C’è di più. E interviene a segnalarlo una nota di Gianluigi Scaffidi, consigliere nazionale dell’Anaao-Assomed. Il punto, infatti, non sarebbe soltanto l’illegittimità di Scopelliti a firmare. Secondo Scaffidi, il problema nascerebbe prima, perché Moretti non avrebbe i titoli per sedersi sulla poltrona più prestigiosa della sanità cosentina. «Tutti i tecnicismi e i comportamenti da furbetti del quartierino posti in atto – spiega l’ex dirigente della struttura del Piano di rientro – servono esclusivamente a spostare l’attenzione dal merito dei decreti alla legittimità dell’ex presidente a firmare in una logica in cui, salvo il generale Pezzi, tutti, ivi compresi quanti avrebbero l’obbligo d’ufficio di evidenziare l’illiceità del provvedimento di giunta, si dimenticano un dato fondamentale: dal curriculum del dottor Moretti non si evince il possesso dei requisiti di legge affinché lo stesso possa ricoprire l’incarico di direttore generale».
«Solo in questa disgraziata Regione – continua Scaffidi – si può continuare a fare finta di nulla (l’Anaao-Assomed ha evidenziato con note dell’1 e del 17 giugno tale “anomalia” chiedendo alla giunta la revoca della delibera della giunta regionale nella parte in cui nomina un soggetto privo dei requisiti di legge) e perpetuare, nel silenzio di tutti (l’opposizione politica è impegnata nella scelta del candidato presidente che, ovviamente, sbandiererà il primato della legalità) e con la complicità di quanti avrebbero il dovere di ufficio di evidenziare l’illecito, il metodo di scelta del personale evidenziato nella relazione Mosella». Alla fine dell’iter, il sindacato porterà gli atti in Procura ma, per il momento, la preoccupazione per la proliferazione di firme e lo scontro tra Regione e ministero della Sanità resta.
Soprattutto fino a quando la questione del curriculum del nuovo (potenziale) dg continuerà a “sfuggire” e restare fuori dal dibattito. Intanto, Scaffidi ricorda che «la tesi sostenuta dall’Anaao-Assomed (dopo la nomina di Moretti, ndr), si rivela esatta. Senza un decreto del commissario ad acta la delibera di rimozione del dottor Scarpelli e di contestuale nomina del dottor Moretti resta un atto privo di effetti. Ne costituisce prova l’affanno con cui si persegue il decreto di nomina del dottor Moretti anche chiedendo pareri a organismi che rispondono di non avere competenza in merito e anche infischiandosene di chiedere il parere all’organismo competente o, ancora meglio, al Governo autore della delibera di sospensione del Presidente della Regione in applicazione della legge Severino».

 

p. p. p.

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