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Matrimonio allo stadio, l'opposizione: basta con le bugie di Abramo

CATANZARO Dopo la festa con ultrà, vip e amministratori del Comune di Catanzaro, arrivano le polemiche. L’opposizione del capoluogo torna “malvolentieri sulla vicenda del matrimonio al Ceravolo”. E l…

Pubblicato il: 13/07/2014 – 10:35
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CATANZARO Dopo la festa con ultrà, vip e amministratori del Comune di Catanzaro, arrivano le polemiche. L’opposizione del capoluogo torna “malvolentieri sulla vicenda del matrimonio al Ceravolo”. E lo fa perché “costretta dalle bugie croniche di un sindaco che non perde occasione per dimostrare incapacità e improvvisazione”. Il punto, per i consiglieri, non è il matrimonio, “ma non si possono tollerare ancora le bugie di Abramo. Vogliamo quindi ricordare, di nuovo, che non esiste alcun regolamento comunale sull’utilizzo dello stadio anche per altri tipi di manifestazioni, come i matrimoni ‘dietro il pagamento di un ticket di circa 2.000 euro'”.
E poi “non esiste, ancora, alcun consenso dato dall’opposizione in nessuna conferenza dei capigruppo e, a riprova, abbiamo chiesto al sindaco di produrre i verbali più di un mese fa, ma evidentemente questi verbali non esistono. Chiarisca piuttosto come sia possibile che una pubblica terrazza pedonale, che allo stato attuale è anche area di cantiere, sia diventata parcheggio per un giorno. Chiarisca perché non abbia dato seguito alle nostre richieste affinché gli spazi pubblici possano essere utilizzati attraverso un regolamento e una procedura unica per tutti i cittadini. Chiarisca perché continui ad utilizzare la cosa pubblica come se fosse una sua proprietà, utilizzando i sentimenti delle persone”.

 

LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE L’assessore allo Sport del Comune di Catanzaro, Antonio Sgromo, in relazione alla questione dell’utilizzazione di una zona dello stadio “Ceravolo” per un banchetto nuziale, ha precisato che “la porzione di impianto è stato concessa, tenendo conto della liberatoria dell’Us Catanzaro, in base al regolamento vigente sull’impiantistica sportiva cittadina”. “Pertanto il richiedente – aggiunge Sgromo – è tenuto al pagamento della somma di 2.500 euro in quanto trattasi di una manifestazione diversa da quelle sportive. In quest’ultimo caso (manifestazioni sportive) il ticket previsto sarebbe stato nettamente inferiore”.

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