PALERMO «Negli anni 70 i sequestri di persona nella Locride sono serviti a intavolare delle trattative tra la ‘ndrangheta e lo Stato, ed esistono le prove processuali di questo. Con il sequestro Moro lo Stato ha detto che non avrebbe trattato con nessuno per non creare pericolosi precedenti, perché allora, mi chiedo, la trattativa c’è stata in Calabria e in Sicilia?». Lo ha detto il sostituto procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, intervenuto al dibattito organizzato a Palermo, a Giurisprudenza, da Antimafia duemila, intitolato “Un Paese senza verità”. «La ndrangheta già 40 anni fa stava gettando le basi per la conquista del territorio e la ribalta mondiale, purtroppo siamo in forte ritardo nella lotta – ha aggiunto Lombardo -. Tuttavia, nella ricerca delle collusioni è sbagliato parlare di mandanti esterni, giusto invece chiamarli mandanti interni». «Non è un paese civile – ha concluso – quello che impone dei termini di prescrizione, pretendiamo che di fronte a un reato permanente l’indagine resti permanente».
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