La Corte d’appello civile di Catanzaro, accogliendo un ricorso della difesa, ha rigettato la richiesta di incandidabilità avanzata nei confronti del sindaco di Nardodipace Romano Loielo, dell’ex vice-sindaco Romolo Tassone e di parte dei componenti della maggioranza in consiglio comunale, proposta nel 2012 dal Ministero dell’Interno. Lo ha reso noto lo stesso Loielo, rieletto sindaco il 18 novembre scorso. La Corte, è scritto in una nota, ha dichiarato “inammissibile e infondata in fatto e diritto”, la “richiesta di incandidabilita’”. “Oggi – è scritto nella nota – la vittoria di Romano Loielo e della compagine amministrativa coinvolta chiude, con un netto colpo di spugna, un capitolo buio della storia di Nardodipace. La Corte accoglie i ricorsi proposti dall’avvocato Sergio La Grotteria e con la sentenza depositata questa mattina rigetta la richiesta con vittoria di spese del giudizio”. Il Comune di Nardodipace era stato sciolto il 19 dicembre 2011 con decreto del presidente della Repubblica, emesso su proposta del Ministero dell’Interno. “Di lì a poco, trasmessi gli atti al tribunale di Vibo Valentia, lo stesso – prosegue la nota – dichiarava che Romano Loielo e Romolo Tassone, non avrebbero potuto partecipare, da candidati, alle prime elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali successive al decreto di scioglimento del Consiglio comunale di Nardodipace che si sarebbero svolte nella Regione Calabria. Il 29 ottobre 2013, immediatamente dopo i soggetti componenti la maggioranza del consiglio comunale coinvolta nei provvedimenti, Romano Loielo e Romolo Tassone, con autonomo ricorso, proponevano reclamo avverso il tribunale che aveva dichiarato la loro incandidabilità, reclamo finalmente accolto oggi dalla Corte d’Appello di Catanzaro”. “Una vittoria – conclude la nota – che dà quindi ragione al sindaco di Nardodipace, Romano Loielo, e restituisce serenità non solo ai componenti dell’amministrazione comunale coinvolti dal provvedimento, ma restituisce serenità e chiarezza all’intera comunità”.
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