Il governo nomini il nuovo commissario delegato per l’attuazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico il cui mandato è scaduto lo scorso 7 marzo. È anche necessario intraprendere ogni iniziativa finalizzata all’adozione di un serio programma di risanamento e di prevenzione dei rischi in una regione come la Calabria, dove oltre l’80 per cento dei Comuni ricade in area a rischio frana o alluvione e nella quale si contano 8mila frane, con 400 kmq del territorio esposto a rischio idraulico. Non si può più attendere. Ho già presentato una interrogazione al ministro dell’Ambiente, oggi torno ad insistere richiamando quanto affermato dal commissario Percolla, il cui incarico è scaduto da mesi. Ho rappresentato con nota scritta tale situazione al ministero dell’Ambiente senza avere alcun riscontro. Sono trascorsi quindi tre mesi, i contratti che dovevano essere sottoscritti con le imprese aggiudicatarie sono rimasti sospesi, sospesa la consegna dei lavori per quelli aggiudicati, il contenzioso fermo con responsabilità di ordine contrattuale, impossibilità di procedere ai pagamenti di imprese e professionisti che sono in grave sofferenza per il mancato ritorno economico ed anche in questo caso con responsabilità contrattuali per maturazioni di interessi. ’alta vulnerabilità del territorio regionale calabrese al rischio idrogeologico impone una serie di interventi urgenti e mirati. In Calabria sono state censite circa 8 mila frane che coprono oltre 800 kmq di territorio.
I disastri di Crotone nel 1996, di Soverato nel 2000, di Sinopoli nel 2003, di Cerzeto nel 2005, di Scilla nel 2005, di Vibo Valentia nel 2006 e, in ultimo, di Sibari devono servire per aumentare la sensibilità rispetto a questo importante problema. L’attuazione degli interventi previsti rischia di subire un ulteriore rallentamento, nonostante il carattere d’urgenza, visto che dal 7 marzo 2014, termine ulteriore di proroga del commissario previsto per legge, tutta l’attività dell’ufficio commissariale è interrotta ed all’orizzonte non si intravvede ancora, a distanza di due mesi, la nomina di alcun successore. Questa condizione di vacatio va subito colmata con la nomina di un nuovo commissario, dotato delle necessarie e giuste competenze, affinché le gare aperte vadano a buon fine, le imprese possano essere pagate, patrimoni archeologici come l’area di Sibari siano preservate e che, dunque gli interventi di messa in sicurezza del nostro territorio regionale possano essere realizzati. (0070)
* capogruppo Pd in commissione Agricoltura
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