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"Anime nere" alla 71ª Mostra del Cinema di Venezia

Il film “Anime nere”, diretto da uno dei più promettenti registi italiani, Francesco Munzi, tratto dall’omonimo best-seller di Gioacchino Criaco (Rubbettino 2008) è uno dei tre film italiani in con…

Pubblicato il: 25/07/2014 – 11:40
"Anime nere" alla 71ª Mostra del Cinema di Venezia

Il film “Anime nere”, diretto da uno dei più promettenti registi italiani, Francesco Munzi, tratto dall’omonimo best-seller di Gioacchino Criaco (Rubbettino 2008) è uno dei tre film italiani in concorso alla 71ª Mostra del Cinema di Venezia (gli altri due sono “Hungry hearts” di Saverio Costanzo e “Il giovane favoloso” di Mario Martone). Il film, dopo una lunga preparazione, è stato girato l’inverno scorso in Calabria (quasi prevalentemente), a Milano e in Olanda. Nel cast, accanto ai nomi già noti del cosentino Peppino Mazzotta, di Marco Leonardi (premiato con l’Oscar nel 1988 per il Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore), Fabrizio Ferracane, Anna Ferruzzo e Barbora Bobulova, quelli dei debuttanti Giuseppe Fumo e Pasquale Romeo.
Sulle ragioni che hanno ispirato questo lavoro Francesco Munzi ha affermato che «la Calabria è stata una lente per osservare cos’è successo in Italia negli ultimi decenni, dal terrorismo alla stagione dei sequestri alla grande ubriacatura degli anni ottanta e novanta. Attraverso una storia criminale si poteva rileggere la storia d’Italia. La storia della ‘ndrangheta raccontata nel libro di Gioacchino e in parte nel film, è una storia che non può prescindere dalla questione del Sud e del Nord, da come è nato il nostro Paese e cosa è diventato, perché la “questione meridionale” è ancora apertissima. La mafia, la ‘ndrangheta, vanno collocate all’interno della nostra storia nazionale».
La trasposizione cinematografica del romanzo e la partecipazione alla Mostra di Venezia, sono il coronamento di un altro sogno, una scommessa vinta, sia da Criaco che da Rubbettino. Il commento a caldo di Criaco è stato questo:
«Finalmente i ragazzi delle rughe sono protagonisti di un evento positivo».
“Anime nere” è il fortunato romanzo d’esordio dello scrittore di Africo. Un romanzo avvincente e allo stesso tempo duro, che non lascia indifferenti. Che racconta di realtà scomode sulle quali molto spesso è più facile stendere il velo del luogo comune e delle verità preconfezionate. Sin dal suo primo apparire, nel 2008, il libro ha riscosso grandi consensi di pubblico e di critica, dando anche vita a un acceso dibattito. Nel 2011 è stato tradotto e pubblicato in Francia dall’editore Métailié nella prestigiosa collana “Bibliotheque Italienne” diretta da Serge Quadruppani che ospita i grandi maestri del noir italiano da Camilleri a Lucarelli, a De Cataldo. Un noir mozzafiato, esploso dal ventre della Locride, gravido di segreti malcelati. “Anime nere” traccia la parabola esistenziale di tre giovani figli dell’Aspromonte che, bramosi di conquistare una vita diversa da quella ricevuta in dote, intraprendono un cammino fuori dalle regole. Danno e subiscono violenza, in un crescendo febbrile che dilagherà sempre più lontano: dal nord Italia all’Europa.
I personaggi, Luciano, Luigi e la voce narrante, percorrono sino in fondo il sentiero di sangue da loro stessi tracciato. Sono contigui alla ‘ndrangheta. E cattivi. Ma alla loro cattiveria hanno contribuito in tanti. La distinzione fra il bene e il male è però netta, impietosa, anche se nella loro vita, oltre alla violenza e al dolore, c’è una realtà inaspettata, fatta di affetti, amore, arcaicità. E c’è il mondo modernissimo di Milano, dei traffici, della corruzione. Sulla loro strada incontrano trafficanti di droga, terroristi arabi, imprenditori, politici, in una commistione che riflette il volto impresentabile della Nazione. (0070)

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