Politico esperto, presidente della Provincia di Cosenza ed ex deputato, Mario Oliverio, si è candidato a guidare la Regione Calabria per il centrosinistra passando attraverso le primarie di coalizione, in programma il 21 settembre, dove affronterà il giovane Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo, espressione dell'area Renzi, ed un altro sindaco, quello di Lamezia Terme, Gianni Speranza, di Sel. In una intervista all'Ansa, Oliverio parla delle primarie e della sua idea di Calabria. -Qual e' il suo stato d'animo?
Inutile negare che sono particolarmente soddisfatto per il larghissimo consenso di cui sono stato destinatario. Confesso che provo due sentimenti prevalenti: un senso di grande gratitudine verso gli oltre 20 mila cittadini e i 153 componenti dell'assemblea regionale del Pd che hanno sottoscritto la mia candidatura per le primarie ed una grande responsabilità nei confronti della Calabria e dei calabresi. Mai come in questo momento avverto, in maniera chiara e netta, la responsabilità di dover scrivere, insieme a quanti intendono riporre la propria fiducia e il proprio sostegno nel sottoscritto, una pagina nuova e positiva nella storia di questa nostra terra. Una pagina che sia in grado di dare certezza ad un futuro di vita e di speranza soprattutto alle giovani generazioni calabresi che vivono una profonda condizione di disagio e incertezza per il loro futuro.
Non ritiene che ci sia il rischio che le primarie possano acuire ulteriormente le divisioni ed i contrasti che si sono manifestati in questi mesi e a piu' riprese nel Pd e nel centrosinistra calabrese?
Per quanto mi riguarda produrrò ogni sforzo per far sì che questo importante strumento di democrazia e di partecipazione possa essere un'opportunità non soltanto per accrescere il consenso del centrosinistra, ma anche per fare di questa un'occasione improntata ad unire e non a dividere i territori e la gente che da troppo tempo attende concretezza, realizzazioni ed un autentico cambiamento. Il fallimento totale prodotto in questi anni dal centrodestra guidato da Scopelliti in ogni settore fondamentale della vita pubblica calabrese è sotto gli occhi di tutti. Basta guardarsi intorno. Si scorgono solo macerie: nella sanità, nella gestione dei rifiuti, nella devastazione idrogeologica del territorio e dell'ambiente, nel pessimo utilizzo delle risorse comunitarie, sul piano occupazionale, ecc. Di fronte a tutto ciò c'è il rischio concreto che la sfiducia possa aumentare progressivamente, che i cittadini si allontanino ulteriormente dalla politica e che possano definitivamente prevalere spinte populiste e derive disfattiste. Le primarie sono un'occasione importante perché, attraverso di esse, gli elettori possono conferire direttamente ai candidati un mandato che dovrà essere finalizzato ad una funzione diversa ed altra da quella interpretata fino ad ora dalle classi dirigenti che hanno segnato l'esperienza storica del regionalismo calabrese.
Qual e', secondo lei, il primo punto da cui partire per governare questa regione difficile e complicata?
Dobbiamo avere consapevolezza che siamo noi i protagonisti del nostro futuro e che bisogna chiudere definitivamente la stagione dei piagnistei, dei lamenti e degli atteggiamenti disfattisti. Nessuno ci regalerà niente. Insieme dobbiamo rimboccarci le maniche per costruire il futuro della nostra terra. Ha ragione il presidente del Consiglio Matteo Renzi quando, nelle sue recenti visite nella nostra regione, ha lanciato il monito rivolto all'affermazione, prima di tutto, della buona pratica di noi calabresi. Senza la capacità di autogovernarsi è estremamente difficile che ce la si possa fare solo con gli aiuti esterni. Oggi, tra l'altro, abbiamo la fortuna della presenza di un governo nazionale che ha assunto la Calabria come una risorsa e non come un peso, da cui quasi quasi il Paese dovrebbe disfarsi. Se sapremo cogliere e valorizzare al massimo anche questa circostanza, sono sicuro che ce la faremo ad uscire definitivamente dal tunnel e dalle secche in cui, per troppo tempo, ci siamo impantanati. Dobbiamo avere il coraggio di mettere definitivamente da parte le pigrizie ed aprire una nuova stagione che rimetta al centro dell'azione politica un impegno straordinario per valorizzare pienamente le risorse del nostro territorio, creare opportunità di lavoro, realizzare un sistema di servizi moderni ed efficienti, affermare una nuova cultura ed una dimensione etica e morale come fattori imprescindibili per favorire il necessario processo di crescita e riscatto della Calabria e dei suoi territori.
Secondo lei basta la vecchia coalizione di centrosinistra, da sola, ad imprimere una svolta definitiva al governo della Calabria?
Assolutamente no. In Calabria c'è bisogno di coinvolgere e rendere protagoniste tutte le espressioni più vive della società. Occorre andare oltre i partiti e le rappresentanze propriamente politiche. Nel progetto del nuovo governo della Regione dovrà avere pieno diritto di cittadinanza ogni espressione positiva ed autonoma della società civile. Con questo spirito, sin dai prossimi giorni, avrò modo di dettagliare il progetto strategico del governo del cambiamento e di promuovere la costruzione di un'ampia alleanza civica e democratica.
Saveria Maria Gigliotti (Ansa)
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