LAMEZIA TERME «Ho deciso di partecipare alle primarie non per ritagliarmi un posticino ma per offrire un segnale chiaro di rottura con le logiche del passato e di cambiamento reale del modo di amministrare la Regione». Gianni Speranza, nella conferenza stampa di presentazione della sua candidatura alle primarie del centrosinistra, sceglie la linea dell’alternativa forte contro quello che definisce «il teatrino della politica». «Non è possibile assistere impassibili – tuona all’interno del Grand Hotel Lamezia – a quanto sta succedendo in consiglio regionale senza che nessuno faccia rilevare una vicenda che non è da Paese democratico. È scandaloso che siamo all’otto di agosto e ancora non sia stata fissata la data delle elezioni regionali». Una vicenda che per Speranza rimane «il problema più serio e più grave che l’opposizione avrebbe dovuto rilevare. Sono trascorsi 5 mesi dalla condanna di Scopelliti e ancora non sappiamo quando si andrà a votare. Non capisco perché su questo tema ci sia uno silenzio terribile in Calabria e anche, tranne qualche sparuta dichiarazione, in Italia». Da qui il primo cittadino di Lamezia individua «il motivo principale della candidatura. Spero che il centrosinistra colga questo mio appello e intervenga su questo punto che è un vero scandalo di livello nazionale». Un invito che suona allo stesso tempo come un j’accuse soprattutto contro il Partito democratico. «Non capisco – ripete ancora una volta Speranza – perché nessuno dica nulla su questo tema e si continui a parlare di primarie quando ancora non si è fissata la data delle elezioni. In un Paese democratico, in una regione normale, dopo quanto successo, si sarebbe dovuto discutere di chi vince le prossime elezioni e non dividersi sui candidati alle primarie. In questi mesi, invece di entrare nel merito delle questioni prioritarie della Calabria, si sono fatte solo chiacchiere». E a questo proposito il sindaco di Lamezia considera «molto scandaloso che si parli di elezioni per novembre: se si dovesse andare oltre, a pagarne le conseguenze più pesanti sarebbero i calabresi». Un tira e molla sulla data delle elezioni che «è figlio – dice Speranza – di un certo modo di fare politica in Calabria. C’è un teatrino, una pantomima: si è fatto credere ai calabresi che il consiglio regionale dovesse andare avanti per approvare alcuni provvedimenti fondamentali per la Calabria come la legge elettorale. Salvo poi allungare i tempi per sanare una norma dichiaratamente incostituzionale». E a quanti possano definire «populiste le mie parole – afferma il sindaco di Lamezia – rispondo che quello che stanno attuando è antipolitica». Poi Speranza in questa logica del rinvio intravede un altro rischio. «C’è in atto un tentativo di trasformismo – avverte –. Le parole di Tallini fanno intravedere contatti in corso tra il Pd e il gruppo dei Gentile». Secondo il sindaco di Lamezia, «c’è il rischio che il prolungamento dei tempi delle elezioni intorbidi ancora di più lo scenario politico e che personaggi che sono stati dentro la giunta Scopelliti stanno premendo per transitare nelle fila del centrosinistra». Per questo Speranza chiede «un atto di chiarezza» e che «si vada a votare il prima possibile». Sulle alleanze Speranza apre «a tutti quei movimenti che vogliono un cambiamento reale della Calabria. Penso alla sinistra euromediterranea che ha aperto un dibattito che condivido e che intravede anche il Movimento 5 stelle come interlocutore del cambiamento vero della regione». E alle dichiarazioni del parlamentare pd Ernesto Carbone, che ha prospettato l’ipotesi di andare al voto senza Sinistra ecologia e libertà, il primo cittadino ribatte: «Io non partecipo come candidato di Sel ma in quanto sindaco del più grande Comune amministrato da 9 anni dal centrosinistra. Non cerco un posticino per le primarie ma sono interessato a un vero cambiamento della politica regionale. Se il Pd cerca altro allora esca allo scoperto e dica chiaramente se intende costituire il centrosinistra o abbia in mente altro». Poi Speranza entra ancor di più nello specifico. «Considero negativa l’ipotesi di aprire a chi ha governato con Scopelliti. Se si dovesse percorrere questa strada lì ci sarebbe la rottura». Sui programmi in agenda del prossimo governatore, il sindaco di Lamezia punta sullo snellimento della Regione: «Occorrono dei tagli reali alle spese dell’amministrazione regionale che consentano di recuperare risorse da destinare alla Calabria». Speranza afferma di voler andare incontro alle esigenze dei calabresi: «Penso al reddito di cittadinanza». E al primo posto dei tagli ipotizzati dal primo cittadino di Lamezia ci sono anche le Fondazioni: «È uno scandalo che esistano centri di privilegio che possano utilizzare risorse regionali come una sorta di bancomat. Se proprio devono sussistere queste strutture, ritengo debbano essere fatte funzionare senza assorbire soldi pubblici». Un messaggio Speranza lo lancia agli altri candidati alle primarie del centrosinistra: «Rispetto le persone che si sono schierate ma non posso fare a meno di rilevare che non si sono battute per far emergere lo scandalo del rinvio delle elezioni. La vera rottura con certe logiche si dimostrano con i fatti».
Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it
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